Fecondazione proibita   

Domani, alle ore 17,30, presso il Salone del Gonfalone del Comune di Salerno, verrà presentato il libro di Chiara Valentini “La fecondazione proibita — ecco perché la legge 40 è sbagliata”. La presentazione sarà introdotta da Filomena Gallo, presidente dell’associazione Amica Cicogna, e da Ines Mainieri, presidente dell’associazione D’Una. Oltre all’autrice interverranno Lucia Senese, consigliera provinciale di Parità, Maria Cristina Folliero, ordinario di diritto ecclesiastico presso l’Università degli studi di Salerno, e Domenico Danza, ginecologo esperto in medicina della riproduzione. Insieme daranno luogo ad un dibattito sul tema della legge oggetto dei prossimi referendum, la nefasta legge 40 sulla procreazione assistita, che limita fortemente il diritto della persona di applicare la propria etica, intervenendo quindi non nel normare un atto, sempre destinato al tentativo di procreare, ma nel porre divieti sulla base di una posizione esclusivamente dettata dal clero vaticano. "La prima bambina in provetta è nata nel ’78, oggi ha 26 anni, e in Italia ci siamo trovati a parlare di fecondazione assistita come se fossero esperimenti da fantascienza. Invece si tratta di una realtà molto concreta: ce ne sono già un milione e mezzo circa al mondo, cinquantamila solo in Italia — ma qualcuno dice di più — e i bambini in provetta continuano a nascere nonostante la posizione negativa della Chiesa. Addirittura paesi cattolici quanto e più dell’Italia come la Spagna, praticano ampiamente la fecondazione assistita in varie forme e tali nascite hanno una cornice di regole indispensabile", ha dichiarato Valentini in una intervista a “L’Unione Sarda”, introducendo il proprio saggio che percorre la storia della fecondazione in vitro dalla prima bimba ad oggi. “In Italia, infatti, di fecondazione assistita si è parlato poco e male, anche per colpa di una stampa che ha puntato troppo spesso sui casi limite, sugli uteri in affitto, sulle mamme nonne, sui bambini costruiti su commissione”. Nella seconda parte del libro si dà quindi voce a storie reali e testimonianze “che portano alla luce figure finora ignorate e ormai fuorilegge: dai donatori di seme alle donne che con i loro ovociti permettevano ad altre donne di essere madri, agli uomini che accettavano la fecondazione eterologa delle loro partner”. Con la Chiesa cattolica che interferisce in barba al Concilio vaticano II, specie attraverso la Cei e le dichiarazioni del cardinale Ruini che non invita, come potrebbe essere lecito, ad indicare il favore al voto contrario all’abrogazione, come invece ha dichiarato farà il senatore Giulio Andreotti, ma che invece spera di inficiare il voto sposando il già ampio partito dell’astensione. Tentando, un giorno, di convincerci che tutti gli astenuti siano obbedienti cattolici. Non riflettendo sulle condizioni devastanti che una vittoria del Sì potrebbe avere proprio sulla Chiesa. Non riflettendo sull’allontanamento che si continua a creare tra i fedeli reali e le teorie vaticane. Come fà chi tanto si ritiene a difesa della vita ad opporsi alla modifica di una legge che la vita impedisce? Come fà chi parla di carità, pietà e compassione, ad opporsi all’uso delle cellule staminali embrionali per donare la speranza a oltre dieci milioni di malati solo in Italia? Così come in Parlamento si è materializzata una delle peggiori leggi mai scritte, grazie a una minoranza risicata, così il paese saprà rimarcare la propria laicità. Purché ciascuno faccia la sua parte.