Alleanza strategica con la Cina prima che sia troppo tardi   

E’ impressionante come si possa scatenare, con una crescita esponenziale, una guerra contro un Paese senza sparare un solo colpo. Il gioco americano e occidentale attuato per attaccare la Cina è essenzialmente basato sulla leva fornita dalla grande esposizione debitoria occidentale verso quel Paese, parte principale del disavanzo statunitense. L’ultima missione di Gorge W. Bush in Cina, sostanzialmente fallita, mirava proprio a creare nuove condizioni nel cambio più favorevoli agli Usa. La ferma dignità del governo comunista è però attaccata da più fronti. Il minore è quello delle libertà civili, dove sembra che nessuno intervenga nonostante le migliaia di esecuzioni capitali e le illiberalità verso il Tibet. Tutti concentrati come siamo a prestare attenzione alla repressione contro il Falun Gong, religione che predica la fine del mondo e invita a continui e quotidiani riti da lavaggio del cervello. L’attacco è invece portato con il continuo tentativo di frenare l’importazione cinese, dopo aver però spostato gran parte delle produzioni di marca occidentale proprio nel loro territorio. Piegarli è diventato uno sport, praticato con l’arma del petrolio e del pregiudizio verso una influenza aviaria, sparsa per il mondo dall’americana Meridian Bioscience. Reggono meglio di altri a tifoni e terremoti, perché autarchici. E allora meglio provvedere con tragedie come quella dei fiumi al benzene, che ricordano tanto l’esperienza di Chernobyl, pietra miliare nella destrutturazione dell’Urss. Abbiamo trasferito il know-how produttivo in Cina provvedendo a ottenere costi ridotti anche con la scarsa attenzione alla difesa dell’ambiente, dimenticandoci, laggiù, di parlare di sviluppo sostenibile. Il prezzo di questa apertura simulata del capitalismo, fomentata da sogni forniti a tanti avidi funzionari di governo cinesi, sarà un prezzo che pagheremo prima noi europei, insieme alla Russia, a beneficio esclusivo dei soliti oligarchi padroni delle ferriere. Se l’Europa non saprà chiudere con la Cina e la Russia un’alleanza strategica, basata anche sulla diffusione di informazioni corrette, presto assisteremo a un collasso che ci coinvolgerà tragicamente.