Coppie di fatto in Italia: l'esempio della Spagna   

Quello che sfugge a molti, cattolici fondamentalisti in testa, è che compito di uno Stato è legiferare per regolamentare l’esistente. E quando si parla di oltre 600 mila coppie di fatto esistenti, tralasciando quelle non censite, è ovvio che si parla di un fenomeno più che manifesto. Fenomeno in cui i diritti della parte più debole, frequentemente esistente in una coppia, non sono tutelati come lo sono nel matrimonio tradizionale. Da qui l’esigenza, condivisa a livello europeo, di trovare una serie di norme, indicate sotto la sigla orwelliana Pacs. Come abbiamo già riportato e sottolineato, ha fatto particolarmente scalpore la legittimazione delle coppie di fatto in Spagna, che, abbandonando l’omofobia del sessismo in legislazione, ha dato modo a due persone che si amano e decidono di dividere la propria vita insieme di poter ottenere un riconoscimento statale che regoli queste relazioni. Qualunque altro commento diverso dalla necessità di normare è puro segno di arretratezza culturale e indice di tentativi, vani, di imporre regole etiche religiose all’interno della laicità insita nel regolare la vita sociale delle persone. Ed è strano come ci si appelli, in questo caso, alla tutela del concetto di famiglia: opporsi alla esistenza delle coppie di fatto è palesemente contro il concetto stesso di famiglia, indipendentemente dai credo che la compongono, spesso anche non omologhi. Ma, come per la legge 40 sulla fecondazione assistita, il gioco è quello di tentare di imporre i propri pregiudizi, sistematicamente cassati dal tempo, nelle norme che regolano la vita anche di chi in tali principi non intenda riconoscersi. Se l’Italia è diventata nuovamente uno stato cristiano governato dalla Chiesa, sarebbe meglio comunicarlo al Parlamento, invitandolo a sciogliersi per rimettersi direttamente alla volontà vaticana. Quello che sfugge, come al solito, è che nessuno intende propibire i matrimoni cattolici, semplicemente si chiede di non essere costretti a sposarsi quando si ritiene sufficiente la convivenza. Che poi si discuta dell’orrore prodotto dalle coppie omosessuali, non vi preoccupate: si tratta della nota paura di riconoscere in sé quanto spesso è meno che latente.