L’ennesimo mistero d’Italia: niente scandalo, solo noia   

Mentre tra addetti ai lavori, si tratti di politici, giornalisti, magistrati o militari, si compie il rito della guerra di informazioni, vere o false, segretate o trapelate, costruite o ricostruite, noi poveri cittadini rimaniamo a guardare con la bocca spalancata. Pronti allo sbadiglio.
Le trame ordite, i corrotti e i corruttori, chi sapeva e chi vendeva. Quello che sconvolge è la totale assenza di senso dello Stato, almeno del proprio, insieme all’assenza ideologica, talvolta sconfinata nel falso. Il problema è far conciliare i valori di patria, territorio, difesa, sicurezza con quello più alto e diffuso del denaro e del potere personale. Da quello dei piccoli burocrati del malaffare spionistico a quello di chi governa stati che diventano canaglia anche quando apparentemente democratici. Perché sarebbe da stato canaglia rapire un uomo violando la sovranità nazionale, le leggi e le regole di un paese alleato. Ma ancor più lo sarebbe se questo rapimento fosse in realtà un modo per prendere un proprio agente che comincia a venir meno.
La verità? Non la sapremo mai, come al solito, neanche dopo decenni. L’arresto e la condanna degli esecutori? Un’altra chimera, come quella che faceva sperare l’arresto dei militari americani per il Cermis o per Calipari, ma anche quelli che hanno responsabilità sulla vicenda di Ustica, insieme a tante ripetute presenze/assenze nella maggior parte dei misteri d’Italia. Leonardo Sciascia disse un giorno che l’Italia era un paese senza memoria e senza verità, e per questo lui si impegnava a non dimenticare.
Dovremmo farlo in molti, perché vedrete che anche questa altra storia si trasformerà in una nuvola di vapore, pronta a dissolvere la memoria del messaggio “don’t go there” con cui si avvisavano gli agenti Cia di non recarsi in Italia a seguito della pericolosa indagine dei magistrati italiani. Vedrete, non accadrà nulla. Arresteranno un funzionario prossimo alla pensione, qualche politico più estremista se la prenderà con i governanti dell’epoca, e i piani mondiali degli Usa continueranno a procedere. Male, con obbiettivi sistematicamente mancati, ma procederanno fino alla prossima guerra, fino al petrolio a 80 dollari al barile, fino al fall-out atomico verso la Cina. E noi beatamente in poltrona a dimenticare tutto, anche calciopoli, mentre rovesciamo la birra urlando: Goal!