La guerra elettronica degli Internet provider   

Con l’ingresso di Fastweb Spa, Mnet Srl e Tag Comunicazioni spa tra gli associati della Aiip, l’associazione degli internet provider italiani, aumenta la rappresantività dell’associazione nei confronti delle istituzioni coinvolte nei processi legislativi e di tutela nel mondo delle telecomunicazioni. L’Aiip si sta battendo da tempo per creare un equilibrio nel mercato italiano, ancora da sciogliere rispetto alla contraddizione che esiste tra il ruolo di leader tecnologico e operativo di Telecom Italia, nelle sue varie diramazioni, e la pecca di essere l’azienda privata che gestisce l’uscita dal monopolio, ormai suo malgrado. E’ ovvio che in questo setting si venga a creare una divergenza di interessi, specie in termini di interoperabilità, tra gestori dimensionalmente molto diversi tra loro, creando anche conflitti e tensioni di cui spesso è costretta ad occuparsi l’Autorità Garante per le Comunicazioni. Gli effetti disastrosi di queste tensioni si riversano inevitabilmente sugli utenti, che si vedono coinvolti, senza rendersene conto, in lotte che determinano un indescrivibile rallentamento nell’applicazione delle innovazioni possibili. Come quelle legate alla possibilità di telefonare usando la digitalizzazione della voce sul canale internet, il cosiddetto VoIP, che non riesce ad essere unificata dall’utilizzo di un protocollo condiviso tra i vari operatori. Rallentando anche tutte le possibili integrazioni che saranno date dall’interoperabilità tra servizio telefonico mobile e fisso. Il prezzo che si paga in questa guerra elettronica, tra standard e norme, è quello di un significativo rallentamento dello sviluppo del tessuto economico e produttivo del paese, come avvenne già alla fine degli anni 70, quando in Italia, per colpa della strategia dell’allora SIP, non si svilupparono le reti collegate a mainframe, come avveniva invece in Francia e Germania. Perdere la scommessa adesso che si diffonde la banda larga significa relegare il paese ad un sottosviluppo che danneggerà tutti, compresi i colpevoli di questa assenza di lungimiranza.