Aprire all'innovazione   

Il 4 maggio si è tenuto, presso la Sala Gialla del Senato della Repubblica, il seminario “Open Source nella Pubblica Amministrazione”, coordinato dal senatore Fiorello Cortiana dei Verdi e dal deputato Antonio Palmieri di Forza Italia. Il seminario ha potuto dimostrare con efficacia come il software open source, cioè libero dai vincoli imposti dalle norme sui brevetti, offra maggiore efficienza ed economicità alla pubblica amministrazione, generando un circolo virtuoso di sviluppo per l’industria dell’innovazione. L’incontro ha visto centrali gli interventi di alcuni specialisti facenti parte del comitato scientifico di Equiliber, l’associazione che si dedica alla ricerca sulle conseguenze ambientali, sociali e culturali dell’innovazione tecnologica, grazie alla collaborazione di ricercatori, scienziati, intellettuali e giornalisti che contribuiscono alla creazione di un "motore della cultura equilibrata”.Alberto Pelizzaro, partner di Deloitte Consulting, ha messo in evidenza il fatto che "L’adozione delle tecnologie Open Source, da parte della Pa, porta benefici significativi, di efficienza e di innovazione complessiva, oltre che alla Pa stessa anche alle aziende italiane. Ciò favorisce la nascita di nuovi soggetti imprenditoriali che in virtù dei meccanismi di collaborazione propri del Foss, possono trovare nuovi modelli di business, redditizi e innovativi, per competere al meglio”. A seguire Giacomo Cosenza, presidente della Sinapsi Spa, ha affermato: "Non esiste una sola dimostrazione scientifica a supporto della brevettabilità del software come strumento di incentivazione all’innovazione tecnologica. Semmai, è proprio il contrario. Noi addetti ai lavori dobbiamo fare il possibile per aiutare i nostri europarlamentari a esprimersi con cognizione di causa su temi solo apparentemente poco significativi per il futuro delle nostre economie." A dare man forte al ragionamento ha contribuito Francesco Sacco, docente dell’Area Strategia della Sda Bocconi, che ha aggiunto: "Senza il software oggi non si può più produrre nulla. È infrastrutturale ad ogni industria e non è destinato a banalizzarsi come le telecomunicazioni. Per l’Italia, la diffusione dell’open source potrebbe essere una soluzione per rendere il costo del software più accessibile alle nostre Pmi ma anche un’ultima chance per tornare in lizza in un’industria strategica e ad alto valore aggiunto". In conclusione Cortiana ha detto "L’incontro di oggi fa toccare con mano la concretezza di una grande opportunità per le Pubbliche Amministrazioni, ma ci sono alcuni passaggi di cui la politica deve farsi carico: da un lato la definizione normativa del pluralismo informatico, dei formati utili ad esso, dei criteri in uso nella Pa per garantire l’interoperabilità, dall’altro garantire che gli alfabeti della comunicazione, il software non possa essere brevettato, costruendo nuove rendite che bloccherebbero tale opportunità". I documenti delle presentazioni sono disponibili sul sito www.equiliber.org.