Il computer biologico   

Sono circa un miliardo i programmi accettati dal nuovo computer biologico realizzato in Israele dalla Technion R&D Foundation, in collaborazione con il Weizman Institute of Science. Partendo dalle scoperte di Ehud Keinan docente del Technion, che annunciava tre anni fa la realizzazione del primo nucleo operativo, in grado di gestire circa 765 programmi, un nuovo gruppo di lavoro, di cui fanno parte Yaakov Benenson, Ehud Shapiro e Zvi Livneh, ha realizzato un sistema di elaborazione composto esclusivamente di enzimi e Dna e costruito su una circuito integrato ricoperto d’oro. Una delle novità di rilievo, come riportato dalla rivista “Journal of the American Chemical Society“, consiste nella integrazione tra chip classici e tecnologia biomolecolare che permette di ottenere i risultati in tempo reale delle elaborazioni senza ricorrere ai complicati sistemi precedenti, che imponevano tecniche di biologia molecolare come l’uso di gel ionoforetico o materiale marcato con radioattività. “E’ così possibile realizzare, per esempio, sistemi di criptazione dei dati che diventano poi leggibili solo da chi possiede una determinata combinazione di Dna accettata dal sistema come chiave, rendendo praticamente impossibile un accesso non autorizzato alle informazioni”, ha dichiarato il professore Keinan, decano della facoltà di chimica, che è stato supportato nella ricerca da Michal Soreni, Sivan Yogev, Elizaveta Kossoy e dal decano della biotecnologia e dell’ingegneria alimentare del Technion, il professore Yuval Shoham. Una delle differenze principali, sottolineata dai ricercatori, con i classici computer fatti di parti elettroniche e software, risiede nella capacità dei computer biologici di definire nuove strategie di calcolo basate sulla straordinaria capacità delle molecole di ricevere informazioni e fornire i risultati di calcolo in modo parallelo, avvicinandosi ai ben più complessi sistemi costituiti dagli organismi viventi. Benché queste ricerche attengano al mondo vastissimo della ricerca teorica, le possibili applicazioni e implicazioni reali sono vastissime e la fantasia e creatività dei progettisti dovrà essere indirizzata proprio a ricercare nuove soluzioni alle nuove esigenze che la moderna tecnologia ci impone. Scevri da quelle limitazioni falsamente etiche che, di tanto in tanto, qualche maldestro tentativo oscurantista ci impone, come per le limitazioni legali create in Italia nella ricerca sulle cellule staminali embrionali. Le attività della Fondazione Technion sono la riprova di come sia dinamica e fervente l’attività in Israele, paese in netta ripresa economica, come dimostrano le ultime analisi. Data la sua vicinanza geografica e politica agli interessi europei e mediterranei, sono intensi infatti i programmi commerciali e scientifici di collaborazione tra i nostri paesi, supportati dalle aziende e dai gruppi di ricerca che riescono a creare specifici programmi di partnership, specialmente nell’area dell’innovazione tecnologica. Area in cui la collaborazione può consentire al nostro paese di ridurre il gap che ci pone alle ultime posizioni nelle graduatorie internazionali. Purché tutti si collabori alla creazione di una pace stabile per lo stato di Israele.