La tutela infinita   

In base alla legge 196/2003, ovvero il Codice in materia di protezione dei dati personali, le aziende stanno approntando le prime misure minime per la tutela delle informazioni sensibili che intendono conservare per raggiungere i propri scopi sociali. Uno degli aspetti importanti della nuova norma, che affianca la vecchia legge sulla Privacy (675), è proprio quello affrontato nel titolo V, relativo alla sicurezza dei dati e dei sistemi. Da un lato queste norme ci riportano ai problemi affrontati più di venti anni fa con l’allora legge Cossiga, emanata subito dopo lo scandalo della schedatura degli operai Fiat, e che avrebbe costretto tutte le aziende a comunicare alle prefetture, secondo uno schema predeterminato, la detenzione dei supporti magnetici o cartacei contenenti informazioni di qualunque tipo sui cittadini. Obbligo che fu superato come l’articolo 12 della legge coeva sulla tenuta dei famigerati registri meccanografici, che tutti i consulenti suggerivano di mantenere vidimati ma bianchi, registri poi successivamente abrogati.Talvolta, pur nell’interesse di tutelare alcuni diritti, il legislatore non si pone a fondo il problema dell’aggravio di spesa che la norma comporta, attenzione che invece sarebbe necessaria in periodi di crisi, come quello attuale. Senza scendere nel dedalo di registri, nomine e incarichi da mettere su per compilare in modo esatto il Dps (Documento programmatico per la sicurezza), obbligatorio, vanno consderati i carichi informatici a cui andremo incontro. Sarà necessario aggiornare di continuo i sistemi operativi basati su Microsoft Windows, protetto da password e sicurezza solo dalla versione Xp in poi, escluse quindi le versioni 98 e precedenti. Per fare agevolmente questo e in tempi utili si dovrà attivare la funzione di aggiornamento on line, che comporta un collegamento continuo ad internet e l’ovvio possesso di licenze originali. Che tutti abbiamo. Quindi chi non ha ancora almeno una linea Adsl dovrà presto attrezzarsi. A questo punto internet su tutti i computer imporrà due protezioni: una che impedisca l’accesso dall’esterno ai nostri dati (firewall) e l’altra che ne impedisca il danneggiamento (antivirus). Ma l’antivirus, per essere efficace, richiede un aggiornamento almeno quotidiano via internet. Non basta, dobbiamo anche mettere in conto la possibilità di guasto dei dischi o dei sistemi, attivando la protezione del funzionamento, con gruppi di continuità, e pianificando dei salvataggi dati (backup) sufficientemente frequenti e su supporti affidabili. Il tutto con competenza tecnica, poiché questi sistemi andranno documentati nel Dps. Avremo così sia i costi di acquisto del vario software, hardware e servizi, oltre al costo annuale per gli aggiornamenti e per la consulenza e controllo sugli adempimenti. Da qualche parte leggevo che la burocrazia è nociva e deve essere eliminata. Morto un papa se ne fa un altro: il nuovo si chiama tecnocrazia.