Creazione d'impresa in rete   

Caro direttore, l’iniziativa Campania Start Up, l’associazione di imprese, università ed enti presieduta dal professor Mario Raffa, è divenuta ormai il luogo ideale per confrontarsi e progettare il supporto alla creazione di imprese, caratterizzate da una forte innovazione e da un modello sostenibile di business, che sfruttino appieno le possibilità offerte dagli incubatori presenti sul territorio. Da tempo soggetti interessati, come Università e Unioni Industriali, insieme alla Regione Campania, discutevano su linee guida da realizzare per favorire nuova imprenditorialità, che sfruttasse le opportunità di spin-off sia delle eccellenze presenti negli atenei, sia dalle importanti competenze presenti nei gruppi di lavoro provenienti da grandi imprese, anche multinazionali, presenti sul nostro territorio. In questo senso è fortemente auspicabile la realizzazione di un network di incubatori e incubati di livello regionale, che possa creare una sinergia basata sulla condivisione dei tanti elementi a disposizione: best practices, specifiche competenze, disponibilità di forza lavoro specializzata, opportunità di finanza agevolata, opportunità di call for papers europei, white papers e documenti condivisi, progetti in cerca di partner, offerta di commesse da parte di enti e grandi aziende, e così via. Se a settembre vi sarà la prevista concertazione tra i tre assesorati regionali interessati, formazione, università e ricerca, attività produttive, si potrà giungere alla realizzazione di un network motore di un volàno i cui risultati devono essere attesi già nel breve periodo, per creare riflessi misurabili poi a medio e lungo termine. Affiancando questo progetto ci sentiamo di dare alcuni suggerimenti che possono accelerare il successo dell’iniziativa. E’ indispensabile individuare stakeholders privati, tra banche e imprese, che possano condividere non solo la proprietà, e quindi gli utili, delle incubate, ma collaborare alla loro gestione, utilizzando anche management over 50, che spesso è in odore di ricollocazione, e che invece potrebbe essere posto in missione nella incubata partecipata. E’ necessario un unico luogo, uno sportello unico regionale, di informazione e supporto che raccordi le competenze e le informazioni fornite dagli assessorati, fruibile pure attraverso internet, in grado di permettere interazioni anche e proprio tra gi attori del network. Si possono e si devono creare momenti di servizio comuni, portatori di grandi economie di scala, in particolare nella condivisione dei sistemi informativi gestionali, sia per la contabilità e il controllo di gestione che per le rendicontazioni, evitando l’inutile ridondanza di mezzi ma anche di faticose esperienze. Le aziende strumentali degli assessorati coinvolti devono produrre le indispensabili analisi di mercato di supporto alla validazione delle idee imprenditoriali incubate. Senza peli sulla lingua, aggiungerò che la collaborazione, fattiva e non solo consultiva, delle associazioni datoriali, non solo nelle fasi successive più operative, ma già in un tavolo di progetto, può rappresentare l’elemento determinante che scansi il pericolo di creare l’ennesimo bel giocattolo a cui ci si dimentica di mettere le pile.