Religione, crocefissi e rispetto della Costituzione   

Quale sarà il nostro futuro se ci lasceremo scivolare addosso le numerose illiberalità imposte dal sempre più evidente insorgere della tracotanza clericale in Italia? Il 18 novembre scorso è stato giudicato colpevole di interruzione di pubblico servizio, dal Tribunale de L’Aquila, il giudice Luigi Tosti, ebreo che si rifiutò di tenere processi nelle aule di tribunale perché gli venne impedito di esporre la menoràh ebraica accanto al crocefisso cattolico. Come ebbe modo di dire all’epoca: “Io non ho alcun problema a tenere le udienze in presenza sia del crocifisso cattolico che della menoràh ebraica: il problema è solo dei cattolici, che non tollerano la presenza in aula del simbolo degli ebrei.” Il caso ricorda quello di Marcello Montagnana, il cittadino italiano ebreo che nel 2000 fu assolto dalla Cassazione perché si rifiutò di assumere l’incarico di scrutatore a causa delle presenza dei crocifissi nei seggi elettorali. Se si pensa che l’imposizione del crocefisso nelle aule del tribunale risale al 1867, grazie ad una circolare del Ministro Rocco, e non a una norma di legge, si comprende come siano valide le ragioni del giudice Tosti. La costituzione ribadisce i principi fondamentali della laicità dello Stato (articoli 2, 3,7, 8, 19 e 20 della Costituzione), dell’imparzialità della Pubblica amministrazione e della giustizia (articoli 97 e 111), dell’eguaglianza dei cittadini (articolo 3), dell’eguaglianza e pari dignità di tutte le confessioni religiose dinanzi alla legge (articolo 8) e della libertà di professare il proprio credo religioso (articolo 19). Come possono essere attuati se viene esposto nei tribunali il simbolo di una sola religione? E’ forse questa la religione più vera di altre, anche per lo Stato laico? Di certo la notizia contrasta con la saggezza, quasi matematica, dell’esercito britannico che ha deciso di nominare, per la prima volta, un cappellano militare musulmano, uno buddista, uno indù e uno sikh, per rispettare i diversi credo esistenti nella popolazione militare britannica. Se un giorno ci si renderà conto che i comportamenti oltranzisti cattolici sono legati strettamente alle prebende pubbliche ricevute e alle ingerenze politiche manifestate dalla Chiesa, forse riusciremo ad avere un popolo cristiano più maturo e progredito.