Parco Grifeo senza tutela   

E’ interessante l’accanimento dell’associazione che difende Chiaia nell’occuparsi dell’uso, o abuso, degli spazi pedonalizzati di Piazza dei Martiri, come ci ha sottolineato Luca Marconi sul Corriere del Mezzogiorno di venerdì scorso, in particolare quando viene utilizzata per eventi che avvicinano la città alla campagna. Evento di interesse culturale e formativo specie per i più piccoli, costretti nel cemento cittadino. A differenza del più deprecabile utilizzo commerciale, a cui spesso è destinata la piazza, per pubblicizzare, con tendoni e palloncini, compagnie di gestione telefonica o produttori di automobili. Senza entrare nel merito dello scontro tra Comune e Sovrintendenza, abbastanza paradossale essendo chiare le regole della tutela di Piazza dei Martiri. Quello che lascia però perplessi rimane il fatto che l’associazione si occupi di questioni più vicine al bon ton che alla salvaguardia del patrimonio artistico o degli abusi edili da scempio. Il caso più eclatante di abuso non risolto, nonostante sentenze avverse e disposizioni di vario tipo, è quello di una edificazione in cemento armato, destinata all’abbattimento, costruita alla penultima rampa di Parco Grifeo, uno dei luoghi più belli e panoramici di Napoli. Realizzata come un’orrido prolungamento di una delle più famose opere di Lamont Young, noto architetto di cui a Napoli si ricordano anche il Castello Aselmeyer, il palazzo sede del Grenoble, la casa semicircoalre su Vivara e del progetto di polo turistico previsto a Bagnoli (sic!). I tentati due piani furono edificati, accanto alla stupenda torre neorinascimentale, falsamente lesionata, in occasione dei lavori di ripristino dovuti ad una frana all’altezza del civico n.37, sbancando un voluminoso terrapieno, anche a danno della staticità complessiva. Il tutto sequestrato solo dopo numerosissime ed insistenti denunce, con in testa l’architetto Gerardo Mazziotti che ha di recente chiesto chiarimenti al Comune sulla mancata demolizione. Perché questi atti dovuti non proseguono? Perché su questi scempi palesi sono così assenti “Italia Nostra” e l’associazione per Chiaia? Chi è il potente a cui si cerca di lasciare fare? Lo scandalo è abbastanza antico, vedendo il disinteresse sia delle giunte comunali precedenti al centrosinistra che quelle successive. Ma Parco Grifeo, meta di gruppi di studenti di architettura, è ormai un luogo martirizzato. A pochi metri dal terrapieno sbancato ed edificato ne possiamo trovare altra parte, di proprietà demaniale, ingiustificatamente recintata come cosa privata da utilizzare, forse, appena pronti. Da anni ormai, nonostante un ricorso vinto al TAR, manca del tutto l’illuminazione pubblica. Le forze dell’ordine non effettuano alcuna ronda, eccezion fatta per la presenza periodica, su richiesta di qualche altro potente infastidito, di vigili urbani che multano le auto in sosta su entrambi i lati della prima rampa. Il degrado, come si vede, parte da queste inadempienze, di cui scandalizzarsi molto più che di un paio di polli in una piazza. E siamo certi che neanche il tentativo di darsi lustro nelle prossime competizioni elettorali darà risultati. giacomo.nardone@gmail.com