Traffico annodato   

Mancano pochi giorni alla scadenza che l’assessore alla Mobilità urbana, Nicola Oddati, si è dato per studiare il nodo del traffico cittadino napoletano. Nessuno si aspetta miracoli, perché il traffico a Napoli è un male che egli stesso dichiara essere endemico in una metropoli, come già accade per Londra e New York. Ed ancora ha ragione quando sostiene che la concentrazione in un’unica responsabilità anche delle deleghe per lo Sviluppo e per il Turismo può permettere un disegno unico, seppur faticoso. Ma da condividere pienamente con i propri dirigenti a cui affidare l’esecuzione delle scelte da compiere, come già accadde durante il governo cittadino con sindaco Antonio Bassolino, i cui risultati di riduzione e miglioramento del traffico si fecero sentire, con effetti che, a onor del vero, in alcune zone sono ancora percepibili. Ci auguriamo che sappia sciogliere quei nodi insopportabili che assillano di più coloro che l’auto in città la usano per lavoro, nelle ore di punta e nelle zone a maggiore densità di aziende ed uffici. Cominciando dall’insopportabile follia delle intersezioni di Piazza Mazzini, di via Acton, del Museo, di alcuni svincoli cruciali della Tangenziale, come Arenella, Fuorigrotta e Centro Direzionale. Completando i miglioramenti ottenuti nella zona della Stazione Centrale, ampliando in modo sensato le aree pedonalizzate, incanalando meglio l’area intorno al Cardarelli. Cominciando ad annullare quelle corsie pseudopreferenziali, prima tra tutte quella di Salvator Rosa, creando ampie rotatorie urbane. E certamente incidendo sul comando dei Vigili Urbani perché disponga minori uomini per incrocio, ma più distribuiti, con minore attenzione al problema generato dalla necessità di gestire i pochi incivili per cui tutti paghiamo. Plaudendo alla grande rivoluzione che si fece anni fa con il rinnovo delle linee della Anm e del loro intreccio con altri mezzi su ruote provinciali e regionali, è anche necessario formare e informare i cittadini delle alternative di interscambio con le linee metropolitane e le funicolari e dare maggiore risalto, come pure fu fatto ma poi dimenticato, alle possibilità di utilizzo delle aree di parcheggio di scambio tra traffico extraurbano e mezzi pubblici, insieme a maggiori tratte a tariffa fissa per i taxi. Formando i cittadini sui percorsi alternativi e sulle linee di flusso suggerite, anche tramite una mappa della percorribilità urbana, cartacea e su internet. Adottando sistemi centralizzati, modulati sulla variabilità del traffico durante la giornata, di gestione remota dei semafori, insieme a sistemi che integrino telefonia mobile, notizie anagrafiche di prefettura e sistemi automatici di postalizzazione, per la gestione delle multe. Sistemi ormai di costo estremamente contenuto, rispetto ai vantaggi ottenibili. Sebbene sia più semplice dire che fare, imparando anche a dare ascolto ai cittadini, a quando una mail per segnalazioni e suggerimenti sul traffico cittadino?