Bombardati e contenti   

Caro direttore, il Garante per la Privacy ha ritenuto giustificato l’invio degli SMS pre-elettorali da parte della Presidenza del Consiglio agli Italiani, per motivi in sostanza di ordine pubblico. Non entrando nel merito della decisione, osservo che il messaggio sarebbe stato meglio fosse firmato Ministero dell’Interno e non Presidenza del Consiglio. Inoltre mi posi allora la questione di come avessero fatto i gestori ad individuare gli elettori attivi nel marasma di SIM attivate, scansando minori, macchine di telecontrollo, eccetera. E’ infatti noto a tutti che le Sim in circolazione sono di numero superiore agli effettivi utenti, tra chi dispone di più di un numero e chi invece non ne possiede alcuno. In ogni caso, politica a parte, ritengo che sia un interessante sistema di comunicazione quello che permette di ricevere informazioni attraverso i cellulari, come dimostra il successo dei servizi a richiesta molto diffusi tra gli utenti di telefonia mobile. Così come è anche indispensabile che, in nome della Privacy, gli informati non diventino solo quei pochi che sanno districarsi e filtrare le informazioni, casomai disponendo di strumenti, tecnici e culturali, tali da non farli sentire in un pollaio. Prendendo spunto dal grande desiderio di connettersi e comunicare, come insegna la famosa anomalia italiana che ci vede secondi solo alla Svezia per penetrazione del fenomeno cellulare, immagino che si possa realizzare una proposta che farà la felicità di molti. Perché non istituire un grande albo pubblico di coloro che della privacy non sanno che farsene, un elenco di appassionati di informazioni e pubblicità, che si autoprofilano in un grande database su internet, dichiarando il proprio sesso, il peso, l’altezza, la taglia, il reddito, i gusti e gli hobby, le aree tematiche di interesse, il proprio voto e la religione, insieme all’indirizzo, l’email e il numero di telefono fisso e mobile. Un movimento di persone che così possono sentirsi meno sole o isolate, che possono sfruttare offerte speciali su prodotti di loro interesse, specifici come un abito su misura, conoscere novità sulla moda o sulle tendenze, rimanendo sempre all’ultimo grido. Le aziende potrebbero così attingere da questa banca dati senza dover chiedere l’autorizzazione e casomai senza pagare, pronte a cancellare su richiesta il nominativo dai propri elenchi, come prevede la legge. Scommetto che in pochi mesi si raggiungerebbero oltre venti milioni di iscritti. Perché in fondo siamo un po’ tutti così: attenti a non farci invadere l’orticello dal vicino, ma grandi masochisti se possiamo ricevere un SMS direttamente da un celebre personaggio, o vestirci, mangiare, andare in vacanza e guidare un’auto proprio come lui. Chi raccoglierà per primo l’idea?