Televisione, il triste insorgere della questione culturale   

C’è una grande promessa mancata che nessuno può dimenticare. Molti ancora ricordano quando iniziò a delinearsi la richiesta da parte delle televisioni commerciali di interrompere i film con degli spot pubblicitari, anche al di fuori dei famosi due tempi in cui erano divisi. I contrari imploravano di non cambiare il ritmo stabilito dagli autori e dal regista, che avrebbero modificato la poetica, la suspense, l’attenzione, fino al vero contenuto culturale, anche grazie ai necessari tagli che sarebbero stati apportati. Alcuni, meno lungimiranti, adducevano il motivo che la produzione culturale si sarebbe avvantaggiata del grande flusso finanziario che la pubblicità avrebbe creato. Avevano tristemente ragione entrambi, mai pensando al vero mostro che si sarebbe generato. La televisione è divenuta un mezzo fondamentale di condizionamento delle scelte delle persone, ma si è svuotata totalmente della capacità di far crescere culturalmente. Una programmazione e una produzione basate sulla soddisfazione del sogno di divenire ricchi e famosi per poi soddisfare desideri sessuali stimolati continuamente da pseudopornografia, ottenibile attraverso la drammatica violenza criminale continuamente rappresentata. Cancellato dalla televisione è il teatro, la satira, l’educazione all’arte figurativa, il documentario formativo, l’istruzione di base, l’educazione musicale. Rimangono solo idioti programmi di collage per bambini e programmi di divulgazione scientifica che rendono la scienza lontana e misteriosa, uguale alla magia e alla paragnostica, che occupano invece ampi spazi. Inutili, se non dannose, sono divenute le fantomatiche authority sui contenuti e sulla pubblicità: una cassetta postale a cui inviare raccomandate a solo favore di associazioni di avvocati dei consumatori. Chi si è arricchito in questo mondo oggi coincide con chi sceglie di porre una questione seria nel paese, attraverso i tagli insostenibili presenti nella prossima finanziaria, con danni difficilmente reversibili. Ponendo a tutti l’attenzione su quella che ormai è facile definire “la questione culturale”: di cui è bene domandarsi i motivi profondi della sua insorgenza, iniziando a comprendere da subito quali passi compiere per risolverla.