Ritorno inevitabile alle convergenze parallele   

E’ incredibile quanta poca fantasia permanga nei metodi della politica italiana, ancorata tristemente alle modalità di fine Ottocento. I due schieramenti continuano a ritardare un’evidenza degli effettivi obiettivi di programma nel breve-medio termine, puntando tutto sulla sceneggiata chiassosa, come piace a chi degli italiani dà ancora l’immagine di persone che gesticolano parlando ad alta voce e, preferibilmente, in dialetto.
Un amico mi faceva notare come alle imprese di Calderoli si fossero subito contrapposte le imprese dell’estremissima sinistra contro i militari italiani in Iraq. Creando un saliscendi nelle percentuali sondaggiste determinate da chi di politica nulla capisce e si esalta, come succede purtroppo negli stadi, solo in funzione di azioni violente e da circo. Chi invece di calcio e politica capisce veramente, apprezza di più le operazioni di grande strategia, le azioni tecnicamente perfette, le scelte dei personaggi che scendono in campo. Ma la conoscenza dei meccanismi, tale da renderli apprezzabili, è incomparabilmente maggiore tra i tifosi del calcio che nel corpo elettorale.
Così è necessario produrre le boutade più eclatanti per cercare di attirare l’attenzione ora su uno, ora sull’altro, premendo sui sentimenti più retrivi, gli stessi che fanno discutere dei calciatori che menano fendenti ai colleghi o agli arbitri, meglio se con visibile spargimento di sangue. E’ il fenomeno già descritto nel primo Rollerball, storico film da tenere sotto mano nella propria memoria critica: violenza, sesso, disvalori come il razzismo e il sessismo, oltranzismi d’ogni dove che facilitano il pagamento del biglietto per assistere allo spettacolo.
Meglio poi se allo spettacolo si può prendere direttamente parte, anche a danno della propria serenità in cambio della notorietà. Come accade alla Lega Nord, che non fa parte delle tre punte, e a chi spinge per una poltrona, dai Ferrando ai Fiore, dai Rizzo ai Tigher. E mentre il popolo fa la ola nelle curve degli opposti estremismi, tutto avanza a costruire un solidissimo ritorno alle convergenze parallele, quando, davanti al pareggio dettato dalla nuova legge elettorale, assisteremo all’italianissima versione della grosse koalition tedesca.