fecondazione, legge da rivedere   

Questa volta i Radicali stanno trovando un largo appoggio nella loro nuova campagna referendaria. La legge sulla procreazione assistita, approvata nel silenzio mediatico più totale (come di recente l’altra legge italiana che afferma che la tortura è tale solo se reiterata. La prima volta si può…), è una legge oscurantista e non consona alla laicità che dovrebbe essere una caratteristica fondante del nostro Stato. Tramite questa norma si compiono una serie di scempi che sarà difficile correggere. La conseguenza più grave della norma, che vieta la ricerca su cellule staminali, sarà la cancellazione della grande speranza di cura per oltre 10 milioni di malati italiani, secondo il Premio Nobel Dulbecco.Nel testo si afferma (per la prima volta e solo in Italia) che esistono i “diritti del concepito”, in barba alla legge sull’aborto, al fatto che le cellule staminali hanno uno sviluppo di soli 2/3 giorni, entro i quali può ancora dare luogo a gemelli, quando la spirale impiega ben più tempo ad agire o quando in natura, nel 75% dei casi, l’embrione non riesce a superare i primi 14 giorni, disperdendosi con il primo ciclo mestruale.Su stimolo della Associazione Luca Concioni, sito www.lucacoscioni.it, e subito con l’appoggio dei Radicali Italiani, è partita una grande campagna di raccolta firme su un tema che rischia di contribuire ad acuire il distacco tra partiti e popolazione, come già avvenne all’epoca del referendum per il divorzio, della cui vittoria si festeggerà presto il trentennale. A meno che non vi siano intelligenti sterzate nelle dirigenze nazionali dei partiti di sinistra e di destra, in cui è ormai trasversale il cattolicesimo borghese, quello del predicare bene e razzolare male, con evidenti fini elettorali. Per fortuna è molto più forte la trasversalità, anche di tanti cattolici, nel ritenere che si debbano tutelare i diritti di tutta la collettività, indipendentemente dalla religione espressa.La nuova campagna è basata anche sulla grande novità che gli autenticatori delle firme possono essere tutti i Consiglieri comunali, provinciali e regionali, nonché i dipendenti opportunamente autorizzati degli stessi Enti. Da questa novità è nata anche l’idea del “Referendum Fai Da Te”: infatti dal sito dell’Associazione Luca Concioni è possibile scaricare tutta la modulistica necessaria alla raccolta, nonché informazioni e “istruzioni per l’uso” che aiuteranno, sia i cittadini che gli amministratori pubblici, ad organizzarsi per la raccolta in modo autonomo. Se ciascuno avente diritto si valesse di questi strumenti, per un effetto moltiplicatorio le 700.000 firme necessarie si raccoglierebbero in pochi giorni. Chissà che stavolta l’Italia non meravigli se stessa.