Un caso di malasanità quando il triage è inutile   

Sabato 17 settembre sono stato testimone di un triste momento al Pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, dove vige dalla fine del 2004, come in molti ospedali, un sistema di accettazione differenziata in funzione della gravità delle emergenze. Questo sistema è chiamato Triage, che deriva dal francese “trier”, scegliere: tanto per aggiungere confusione al burocratichese che riempie gli ospedali di sigle come L-Dea, Aorn, Uoc, che poco hanno a che vedere con la trasparenza e la partecipazione sancita dalla carta dei servizi. Il codice del triage è semplice: rosso per le emergenze gravi, giallo per quelle più lievi, verde per “tutti quei casi per cui sarebbe sufficiente il medico di famiglia. Il paziente sarà comunque assistito attendendo però prima la soluzione dei casi più gravi”, come citano all’incirca i manifesti attaccati in ospedale. Intorno alle 16 giunge un minore accompagnato dai genitori che spiegano: “Vorremo un medico. Nostro figlio ha notato qualcosa sotto una crosta di una vecchia ferita di una operazione avvenuta qui circa sette anni fa. Abbiamo guardato noi e c’era un lungo filo che veniva da dentro. Che dobbiamo fare?” Al banco, accanto all’addetta alla registrazione, c’erano una sua collega e un sanitario in camice verde, seduti da qualche minuto a parlare tra loro. Il sanitario, senza guardare neanche la lesione, affermava “Qui non possiamo fare niente, dovete portarlo in ambulatorio per una visita”. Il padre del ragazzo sbianca e cerca di dire “Ma lo avete operato voi, qui…” “Non c’entra nulla... dovete andarvene.” Il padre inizia ad adirarsi e chiama il 113. Intanto il povero ragazzo entra in confusione, barcolla, sviene. Viene messo su una barella e solo allora portato oltre l’uscio che inoltra nella zona verde, dove un cartello indica “medicheria”. Aveva almeno dieci centimetri di filo che fuoriuscivano dallo stinco. Cerco di fare qualche domanda e per tutta risposta viene chiamata la vigilanza interna. Nell’omertà e ignavia cinica più totale ho riferito il tutto al drappello di polizia locale. Spero che il ragazzo stia bene e tutelato: non sta proprio bene il funzionamento della Uoc L-Dea dell’Aorn Cardarelli.