Partecipare al piano strategico per riscrivere la storia di Napoli   

Ieri il via ai lavori dei Forum cittadini per l’elaborazione condivisa del Piano Strategico per Napoli. Una esperienza che sembra riprendere quelle di altre importanti città italiane nel condividere l’evoluzione del luogo in cui si vive e lavora, ma che apre una stagione di partecipazione alla cosa pubblica da tempo richiesta proprio nei nostri territori. Partecipazione che sarà sempre più richiesta anche per riallacciare quel rapporto tra cittadini e istituzioni, cittadini e politica, la cui lenta scomparsa ha condotto alle maggiori storture e difficoltà in cui versa la vita politica, anche a livello nazionale. La sfida di grande portata è cominciata ieri, quando alle 15, nella splendida cornice del Maschio Angionino, nell’Antisala dei Baroni vi è stato il primo di tre incontri dedicato alla Competenza, tema che affianca i futuri incontri, Connessione, domani, e Creatività il 13 novembre, sempre nella stessa sede. I forum sono luogo di confronto e di elaborazione collettiva e la partecipazione è aperta ai cittadini che sono interessati alla costruzione del futuro della città, ai rappresentati politici e delle istituzioni, alle rappresentanze degli interessi, alle associazioni e a tutte le organizzazioni della vita sociale. Una grande macchina organizzativa, che fa capo al neocostituito Ufficio per il piano strategico, con numerosi documenti e indicazioni presenti sul sito internet del Comune di Napoli, permette all’assessore al Piano Nicola Oddati di intercettare così le idee e le istanze di ciascuno, inquadrate in una definita serie di punti, già diffusi da tempo durante incontri preliminari e di lancio dell’iniziativa, supportata da un comitato scientifico dedicato proprio alla definizione di un metodo di lavoro. Se già all’Unione degli Industriali di Napoli si lavora per riproporre i dieci punti che vennero sottoposti ai candidati sindaci nell’ultima competizione elettorale, è necessario che nessuno si assenti, ritrovandosi poi successivamente nel ruolo di grillo parlante a cui nessuno potrà dare ascolto. Così come ci auguriamo sia stato individuato il modo di dare voce, a quella parte di cittadinanza che più vive degrado e disagio, nelle periferie come nei quartieri seppelliti dalla city, anche per sollecitare quel cambio di punti di riferimento necessario anche per sconfiggere la marcescenza camorristica, che proprio sul disagio e sulla disoccupazione trova la propria manovalanza. Anche se sono già prevedibili gli strali di polemiche tipici di momenti importanti, perdere di vista la responsabilità collettiva determinata dai forum prima e dai successivi tavoli di lavoro poi, potrebbe essere fatale non solo per chi oggi si trova a governarli, ma per ciascuno di noi napoletani.