LA RISOLUZIONE 1559 DEL 2004 E LA RISOLUZIONE 1701 DEL 2006 DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU A CONFRONTO   

Conoscere per deliberare!

Risoluzione 1559 del 2004

Il 2 settembre 2004, con 9 voti a favore (Angola, Benin, Cile, Francia, Germania, Regno Unito, Romania, Spagna, Stati Uniti), nessuno contrario e 6 astensioni (Algeria, Brasile, Cina, Filippine, Pakistan, Russia), veniva approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite le risoluzione 1559. Questo il testo integrale:

Il Consiglio di Sicurezza,
richiamando le sue precedenti risoluzioni sul libano, e in particolare le risoluzioni 425 (1978) e 426 (1978) del 19 marzo 1978, la risoluzione 520 (1982) del 17 settembre 1982, e la risoluzione 1553 (2004) of 29 luglio 2004 nonché le dichiarazioni del suo Presidente sulla situazione in Libano, e in particolare la dichiarazione del 18 giugno 2000 (S/PRST/2000/21);
ribadendo il suo forte sostegno per l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendneza politica del Libano entro i suoi confini territoriali internazionalmente riconosciuti;
sottolineando la determinazione del Libano a garantire il ritiro dal Libano di tutte le forze non libanesi;
profondamente preoccupato per la continua presenza in Libano di milizie armate, che impediscono al governo libanese di esercitare la sia piena sovranità su tutto il territorio libanese;
ribadendo l’importanza di estendere il controllo del governo libanese su tutto il territorio libanese;
consapevole delle imminenti elezioni presidenziali libanesi e dell’importanza che si tengano elezioni libere e corrette conformemente alle leggi costituzionali libanesi elaborate senza influenze né interferenze straniere;
1. ribadisce il suo appello per il rigoroso rispetto della sovranità, integrità territoriale, unità e indipendenza politica del Libano sotto la sola ed esclusiva autorità del governo del Libano su tutto il Libano;
2. chiede il ritiro dal Libano di tutte le forze straniere ancora presenti;
3. chiede lo scioglimento e il disarmo di tutte le milizie libanesi e non libanesi;
4. sostiene l’estensione del controllo del governo del Libano su tutto il territorio libanese;
5. dichiara il proprio sostegno a un processo elettorale libero e corretto per le imminenti elezioni presidenziali condotte secondo le leggi costituzionali libanesi senza influenze né interferenze straniere;
6. chiede a tutte le parti interessate di cooperare pienamente e urgentemente con il Consiglio di Sicurezza per la piena attuazione di questa e di tutte le risoluzioni relative al ristabilimento dell'integrità territoriale, della sovranità e dell’indipendenza politica del Libano;
7. incarica il segretario generale di riferire al Consiglio di Sicurezza entro trenta giorni sull’applicazione ad opera delle parti di questa risoluzione e decide di rimanere attivamente impegnato su questa materia.

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Risoluzione 1701 dell'agosto 2006

Il Consiglio di Sicurezza
(...premesse nella versione inglese sottostante...)
Determinando che la situazione in Libano costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale;

1. chiede una piena cessazione delle ostilità basata, in particolare, sull'immediata cessazione da parte degli Hezbollah di tutti gli attacchi e l'immediata cessazione di tutte le operazioni militari offensive di Israele";

2. a seguito della piena cessazione delle ostilità, chiede al governo del Libano e all'UNIFIL, (United Nations Interim Force in Lebanon) come previsto dal paragrafo 11 per l'invio delle loro forze in una missione congiunta nel sud del e chiede al governo di Israele, contestualmente all'inizio del dispiegamento, di ritirare le proprie forze contemporaneamente;

3. sottolinea l'importanza dell'estensione del controllo del governo del Libano su tutto il territorio libanese come previsto dalle disposizioni della risoluzione 1559 del 2004 e della risoluzione 1680 del 2006, e dalle disposizioni degli Accordi di Taif, per l'esercizio della sua piena sovranità, in maniera tale che non possano esserci armamenti se non con il consenso del governo del Libano e non possa esserci altra autorità che quella del governo del Libano;

4. reitera il proprio forte sostegno per il pieno rispetto della Linea Blu, che separa Israele e il Libano;

5. reitera il proprio forte sostegno, come previsto dalle precedenti risoluzioni sul Libano, per l'integrità territoriale, per la sovranità e per l'indipendenza politica del Libano all'interno dei confini riconosciuti dalla comunità internazionale, come contemplato dall'armistizio del 23 marzo 1949;

6. chiede alla comunità internazionale di attivarsi immediatamente per dare impulso all'assistenza finanziaria e umanitaria al popolo libanese, da compiersi anche facilitando il ritorno a casa degli sfollati e, sotto l'autorità del governo del Libano, con la riapertura di aeroporti e porti, nel rispetto dei paragrafi 14 e 15; e chiede che siano presi in considerazione ulteriori aiuti in futuro per contribuire alla ricostruzione e allo sviluppo del Libano;

7. afferma che le parti hanno la responsabilità di garantire che nessuna azione sia compiuta in violazione del paragrafo 1 in modo tale da compromettere in maniera negativa la ricerca di una soluzione di lungo termine, l'accesso agli aiuti umanitari della popolazione civile, incluso il passaggio dei convogli umanitari, o il ritorno volontario degli sfollati, e chiede che le parti rispettino questa responsabilità e cooperino con il Consiglio di Sicurezza;

8. chiede a Israele e al Libano di sostenere un cessate il fuoco e una soluzione di lungo termine fondata sui seguenti principi e elementi: - pieno rispetto della Linea Blu per entrambe le parti;
- l'adozione di misure di sicurezza atte a prevenire la ripresa delle ostilità, che preveda l'istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu e il fiume Litani, di un'area priva di personale armato, di posizioni e armi che non siano quelle dell'esercito libanese e delle forze UNIFIL come previsto dal paragrafo 11, che operano in questa zona;
- la piena attuazione di tutti i regolamenti previsti dagli Accordi di Taif e dalle risoluzioni 1559 del 2004, 1680 del 2006, che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in maniera tale che non possano esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello Stato libanese, come deciso dall'esecutivo libanese il 27 luglio 2006;
- l'eliminazione di tutte le forze straniere dal Libano che non abbiano l'autorizzazione dal governo;
- l'istituzione di un embargo internazionale sulla vendita di armi e materiali al Libano, se non su autorizzazione del suo governo;
- la notifica alle Nazioni Unite delle mappe delle mine posizionate sul territorio libanese che siano ancora in possesso di Israele;

9. invita il Segretario Generale a sostenere gli sforzi per arrivare al più presto possibile ad accordi di principio da parte del governo del Libano e del governo di Israele sui principi e gli elementi di una soluzione duratura come delineato nel paragrafo 8, ed esprime la volontà di essere attivamente coinvolto;

10. chiede al Segretario Generale di sviluppare, in collaborazione con i partner internazionali e le parti coinvolte, delle proposte per la messa in atto dei provvedimenti più importanti previsti dagli Accordi di Taif e dalle risoluzioni 1559 del 2004 e 1680 del 2006, compreso il disarmo, e per la demarcazione dei confini internazionali del Libano, specialmente in quelle aree dove il confine è soggetto a dispute o incerto, compresa l'area delle fattorie di Shebaa, e a presentare quelle proposte al Consiglio di Sicurezza entro trenta giorni;

11. decide, per sostenere e rafforzare la forza in dimensione, equipaggiamenti, mandato e raggio di operazione, di autorizzare un incremento nella forza della UNIFIL fino a un massimo di 15.000 uomini, e che quella forza debba, oltre a portare a termine il proprio mandato come previsto dalle risoluzioni 425 e 426 del 1978:

a. sorvegliare la cessazione delle ostilità;
b. affiancare e sostenere le forze libanesi nel loro dispiegamento nel sud, compresa la zona di confine della Linea Blu, mentre Israele ritira le proprie forze armate dal Libano come previsto dal paragrafo 2;
c. coordinare le proprie attività con riferimento al paragrafo 11 (b) con il governo del Libano e il governo di Israele;
d. estendere la propria assistenza per contribuire a garantire l'accesso della popolazione civile agli aiuti umanitari e il ritorno degli sfollati;
e. assistere le forze armate libanesi in operazioni mirate alla definizione dell'area prevista nel paragrafo 8;
f. assistere il governo del Libano, se da questo richiesto, all'implementazione del paragrafo 14;

12. operando sulla base di una richiesta del governo del Libano di inviare una forza internazionale per assisterlo nell'esercizio della sua autorità su tutto il territorio, autorizza la UNIFIL a prendere tutte le azioni necessarie nelle aree in cui tutte le forze sono presenti e nelle loro capacità, a assicurare che questa area non sia utilizzata per operazioni ostili di nessun tipo, a resistere ai tentativi di impedire con l'uso della forza dallo svolgere i suoi compiti come da mandato del Consiglio di Sicurezza, e a proteggere il personale delle Nazioni Unite, le strutture, le postazioni e gli equipaggiamenti, a garantire la sicurezza e la libertà di movimento del personale delle Nazioni Unite, gli operatori umanitari e, senza pregiudicare la responsabilità del governo del Libano, a proteggere i civili da minacce contingenti di violenza fisica;

13. chiede al Segretario Generale di attuare con urgenza i provvedimenti necessari a consentire che le forze UNIFIL siano in grado di portare a termine le funzioni previste da questa risoluzione, preme perch‚ i Paesi membri prendano in considerazione i contributi adeguati all'UNIFIL e a rispondere in maniera positiva alle richieste di assistenza per la forza, e esprime il convinto apprezzamento per coloro che hanno contribuito alle forze UNIFIL in passato;

14. chiede al governo del Libano di controllare i propri confini e tutti gli altri varchi d'accesso per impedire che armi e materiali siano importati in Libano senza il suo consenso e chiede alla forza UNIFIL, come previsto nel paragrafo 11, di assistere il governo del Libano dietro sua richiesta;

15. decide inoltre che tutti gli Stati adottino le misure necessarie per impedire, a propri cittadini, sul proprio territorio, o utilizzando navi battenti bandiera del Paese o velivoli,
(a) la vendita o la fornitura a nessuna entità o individuo in Libano di armamenti e materiali di alcun tipo, incluse armi e munizioni, veicoli militari e equipaggiamenti, equipaggiamenti paramilitari e parti di ricambio per i suddetti, siano o no prodotti nei loro territori, e
(b) la fornitura a nessuna entità o individuo in Libano o di qualsiasi addestramento o qualsiasi tipo di sostegno per la fornitura, la produzione, la manutenzione o l'uso di quanto citato nel comma (a) qui sopra, con l'eccezione che questi divieti non si applicano a armi, materiali, addestramento e assistenza autorizzata dal governo del Libano o dall'UNIFIL come previsto nel paragrafo 11;

16. decide di estendere il mandato dell'UNIFIL fino al 31 agosto 2007, ed esprime le sue intenzioni a considerare in una successiva risoluzione ulteriori estensioni al mandato della forza e altri passi mirati a contribuire l'implementazione di un cessate il fuoco permanente e di una soluzione duratura;

17. chiede al Segretario Generale di fare rapporto al Consiglio di Sicurezza entro una settimana sull'implementazione di questa risoluzione e di aggiornare regolarmente;

18. sottolinea l'importanza di, e la necessità di arrivare a una pace estesa, giusta e duratura in Medio Oriente, sulla base delle risoluzioni 242 del 22 novembre 1967 e 338 del 22 ottobre 1973;

19. decide di continuare a occuparsi attivamente della questione.

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Versione Inglese originale della 1701 del 2006

The Security Council,

Recalling all its previous resolutions on Lebanon, in particular resolutions 425 (1978), 426 (1978), 520 (1982), 1559 (2004), 1655 (2006), 1680 (2006) and 1697 (2006), as well as the statements of its president on the situation in Lebanon, in particular the statements of 18 June, 2000, of 19 October, 2004, of 4 May 2005, of 23 January 2006 and of 30 July 2006;

Expressing its utmost concern at the continuing escalation of hostilities in Lebanon and in Israel since Hezbollah's attack on Israel on 12 July 2006, which has already caused hundreds of deaths and injuries on both sides, extensive damage to civilian infrastructure and hundreds of thousands of internally displaced persons;

Emphasising the need for an end of violence, but at the same time emphasising the need to address urgently the causes that have given rise to the current crisis, including by the unconditional release of the abducted Israeli soldiers;

Mindful of the sensitivity of the issue of prisoners and encouraging the efforts aimed at urgently settling the issue of the Lebanese prisoners detained in Israel;

Welcoming the efforts of the Lebanese prime minister and the commitment of the government of Lebanon, in its seven-point plan, to extend its authority over its territory, through its own legitimate armed forces, such that there will be no weapons without the consent of the government of Lebanon and no authority other than that of the government of Lebanon, welcoming also its commitment to a UN force that is supplemented and enhanced in numbers, equipment, mandate and scope of operation, and bearing in mind its request in this plan for an immediate withdrawal of the Israeli forces from southern Lebanon;

Determined to act for this withdrawal to happen at the earliest;

Taking due note of the proposals made in the seven-point plan regarding the Shebaa farms area;

Welcoming the unanimous decision by the government of Lebanon on 7 August 2006 to deploy a Lebanese armed force of 15,000 troops in south Lebanon as the Israeli army withdraws behind the Blue Line and to request the assistance of additional forces from Unifil as needed, to facilitate the entry of the Lebanese armed forces into the region and to restate its intention to strengthen the Lebanese armed forces with material as needed to enable it to perform its duties;

Aware of its responsibilities to help secure a permanent ceasefire and a long-term solution to the conflict;

Determining that the situation in Lebanon constitutes a threat to international peace and security;

1. Calls for a full cessation of hostilities based upon, in particular, the immediate cessation by Hezbollah of all attacks and the immediate cessation by Israel of all offensive military operations;

2. Upon full cessation of hostilities, calls upon the government of Lebanon and Unifil as authorised by paragraph 11 to deploy their forces together throughout the South and calls upon the government of Israel, as that deployment begins, to withdraw all of its forces from southern Lebanon in parallel;

3. Emphasises the importance of the extension of the control of the government of Lebanon over all Lebanese territory in accordance with the provisions of resolution 1559 (2004) and resolution 1680 (2006), and of the relevant provisions of the Taif Accords, for it to exercise its full sovereignty, so that there will be no weapons without the consent of the government of Lebanon and no authority other than that of the government of Lebanon;

4. Reiterates its strong support for full respect for the Blue Line;

5. Also reiterates its strong support, as recalled in all its previous relevant resolutions, for the territorial integrity, sovereignty and political independence of Lebanon within its internationally recognized borders, as contemplated by the Israeli-Lebanese General Armistice Agreement of 23 March 1949;

6. Calls on the international community to take immediate steps to extend its financial and humanitarian assistance to the Lebanese people, including through facilitating the safe return of displaced persons and, under the authority of the government of Lebanon, reopening airports and harbours, consistent with paragraphs 14 and 15, and calls on it also to consider further assistance in the future to contribute to the reconstruction and development of Lebanon;

7. Affirms that all parties are responsible for ensuring that no action is taken contrary to paragraph 1 that might adversely affect the search for a long-term solution, humanitarian access to civilian populations, including safe passage for humanitarian convoys, or the voluntary and safe return of displaced persons, and calls on all parties to comply with this responsibility and to cooperate with the Security Council;

8. Calls for Israel and Lebanon to support a permanent ceasefire and a long-term solution based on the following principles and elements:

Full respect for the Blue Line by both parties;
security arrangements to prevent the resumption of hostilities, including the establishment between the Blue Line and the Litani river of an area free of any armed personnel, assets and weapons other than those of the government of Lebanon and of UNIFIL as authorised in paragraph 11, deployed in this area;
Full implementation of the relevant provisions of the Taif Accords, and of resolutions 1559 (2004) and 1680 (2006), that require the disarmament of all armed groups in Lebanon, so that, pursuant to the Lebanese cabinet decision of July 27, 2006, there will be no weapons or authority in Lebanon other than that of the Lebanese state;
No foreign forces in Lebanon without the consent of its government;
No sales or supply of arms and related materiel to Lebanon except as authorized by its government;
Provision to the United Nations of all remaining maps of land mines in Lebanon in Israel's possession;

9. Invites the secretary general to support efforts to secure as soon as possible agreements in principle from the government of Lebanon and the government of Israel to the principles and elements for a long-term solution as set forth in paragraph 8, and expresses its intention to be actively involved;

10. Requests the secretary general to develop, in liaison with relevant international actors and the concerned parties, proposals to implement the relevant provisions of the Taif Accords, and resolutions 1559 (2004) and 1680 (2006), including disarmament, and for delineation of the international borders of Lebanon, especially in those areas where the border is disputed or uncertain, including by dealing with the Shebaa farms area, and to present to the Security Council those proposals within 30 days;

11. Decides, in order to supplement and enhance the force in numbers, equipment, mandate and scope of operations, to authorize an increase in the force strength of Unifil to a maximum of 15,000 troops, and that the force shall, in addition to carrying out its mandate under resolutions 425 and 426 (1978):
a. Monitor the cessation of hostilities;
b. Accompany and support the Lebanese armed forces as they deploy throughout the South, including along the Blue Line, as Israel withdraws its armed forces from Lebanon as provided in paragraph 2;
c. Coordinate its activities related to paragraph 11 (b) with the government of Lebanon and the government of Israel;
d. Extend its assistance to help ensure humanitarian access to civilian populations and the voluntary and safe return of displaced persons;
e. Assist the Lebanese armed forces in taking steps towards the establishment of the area as referred to in paragraph 8;
f. Assist the government of Lebanon, at its request, to implement paragraph 14;

12. Acting in support of a request from the government of Lebanon to deploy an international force to assist it to exercise its authority throughout the territory, authorizes Unifil to take all necessary action in areas of deployment of its forces and as it deems within its capabilities, to ensure that its area of operations is not utilised for hostile activities of any kind, to resist attempts by forceful means to prevent it from discharging its duties under the mandate of the Security Council, and to protect United Nations personnel, facilities, installations and equipment, ensure the security and freedom of movement of United Nations personnel, humanitarian workers, and, without prejudice to the responsibility of the government of Lebanon, to protect civilians under imminent threat of physical violence;

13. Requests the secretary general urgently to put in place measures to ensure Unifil is able to carry out the functions envisaged in this resolution, urges member states to consider making appropriate contributions to Unifil and to respond positively to requests for assistance from the Force, and expresses its strong appreciation to those who have contributed to Unifil in the past;

14. Calls upon the government of Lebanon to secure its borders and other entry points to prevent the entry in Lebanon without its consent of arms or related materiel and requests Unifil as authorised in paragraph 11 to assist the government of Lebanon at its request;

15. Decides further that all states shall take the necessary measures to prevent, by their nationals or from their territories or using their flag vessels or aircraft;
a. the sale or supply to any entity or individual in Lebanon of arms and related materiel of all types, including weapons and ammunition, military vehicles and equipment, paramilitary equipment, and spare parts for the aforementioned, whether or not originating in their territories, and;
b. the provision to any entity or individual in Lebanon of any technical training or assistance related to the provision, manufacture, maintenance or use of the items listed in subparagraph (a) above, except that these prohibitions shall not apply to arms, related material, training or assistance authorised by the government of Lebanon or by Unifil as authorised in paragraph 11;

16. Decides to extend the mandate of Unifil until 31 August 2007, and expresses its intention to consider in a later resolution further enhancements to the mandate and other steps to contribute to
the implementation of a permanent ceasefire and a long-term solution;

17. Requests the secretary general to report to the Council within one week on the implementation of this resolution and subsequently on a regular basis;

18. Stresses the importance of, and the need to achieve, a comprehensive, just and lasting peace in the Middle East, based on all its relevant resolutions including its resolutions 242 (1967) of 22 November 1967 and 338 (1973) of 22 October 1973;

19. Decides to remain actively seized of the matter.