Liberi di scegliere   

Caro direttore, ci sono volte in cui fare politica non è quel succube atteggiamento che ci impone di scegliere tra candidati spesso ignorati fino al giorno prima o di tentare di comprendere, ora come allora, quali siano i messaggi cifrati che in ogni dichiarazione, in ogni discorso vengono trasmessi. Ci sono volte in cui il clientelismo è sopraffatto dalla realtà o la propaganda sopraffatta dalla conoscenza. Marco Pannella ha fatto fluire il sangue nelle vene a tanti diessini, socialisti, rifondaroli, dipietristi come non accadeva da anni. La raccolta delle firme contro l’abominio della Legge 40, sulla procreazione medicalmente assistita, si è trasformata in grande festa di partecipazione attiva, partecipazione faticosa e impegnativa, specie adesso che si dovranno compiere i riti statalisti della certificazione, prima di inviare i migliaia di fogli alla scure della verifica. Mentre il governo rilancia la campagna di marketing dei prezzi bloccati per qualche mese nei supermercati, già in essere da tempo come sa ogni massaia, ad ulteriore danno del tessuto dei piccoli commercianti, che varrebbe la pena finire per fucilazione nelle pubbliche piazze invece di vessare in questo modo. Mentre l’opposizione tenta l’unità impossibile, con l’agonizzante agnello sacrificale Rutelli che supererà per clericalismo qualunque Dc passato e con il leader Prodi che sbatte i piedi per ottenere le primarie, pre-elezione interna senza competitori, quindi inutile necessità. Mentre ancora la distanza aumenta, quindi, tra popolazione e politica, migliaia di uomini e donne la politica la fanno per strada, a difesa della laicità dello stato e della necessaria libertà da concedere alla coscienza dei ricercatori e delle coppie con problemi di fertilità. I Radicali sono riusciti, ancora una volta, ad avviare con pervicacia il meccanismo che fa riacquistare dignità a ciascuno, costringendo alla coalizione trasversale più ampia degli ultimi dieci anni. Insieme ad una ampia fascia della sinistra, con Fassino piegato dai suoi militonti, come li chiama affettuosamente Pannella, si sono trovati a raccogliere le firme anche esponenti e attivisti della CdL. E se Bobo Craxi fa sognare la costruzione della Casa Laica, il leader radicale invita invece al piccolo restauro conservativo di un casato, di un casolare, vecchio di 50 anni, attraverso il gesto non inutile di finanziare il Partito Radicale transnazionale, rinnovando la doppia tessera che molti posseggono o inviando denaro e sovvenzioni a Torre Argentina. Per continuare ad essere liberi di scegliere e per accompagnare Emma Bonino a Nairobi come al Cairo. Come dovrebbero fare i cattolici illuminati che sanno il Prt essere l’unica difesa dei cristiani Montagnar in Vietnam o di quelli perseguitati in Cina.