Bufale incrociate contro Israele per attaccare Olmert   

Ogni via è utile per accreditare il complotto demo-pluto-giudaico-massonico e giocare ogni carta per i propri interessi, che sono certamente diversi dal garantire pace e sicurezza in Israele. Nei giorni scorsi, mentre tutto tace sulla missione italiana in Libano con l’Unifil e sul suo evolversi, l’agenzia Debkafile, che si autodefinisce intendersi di “political analysis, espionage, terrorism security”, pubblicava la notizia che il nostro Presidente del Consiglio, Romano Prodi, avrebbe dato ordine al ministro della difesa Arturo Parisi di negoziare, con il presidente libanese Fouad Siniora, la rapida vendita di una batteria di missili Aster 15, prodotti dal consorzio europeo Mbda, società controllata da Eads e Bae Systems (37,5% ciascuna) e Finmeccanica (25 per cento), unici in grado di garantire una protezione del cielo libanese da attacchi israeliani.
Ovviamente la Mbda ha prontamente smentito la bufala, tipica della produzione di notizie particolarmente terrificanti emanate da Debkafile, che nello stesso pezzo si peritava di esaltare la cecità del premier israeliano Ehud Olmert che continuerebbe ad occultare il reale pericolo esistente. Olmert è lo stesso che, in seguito alla crisi politica sorta all'interno del Likud dopo il ritiro da Gaza, ha rimpiazzato alle Finanze il dimissionario Benjamin Netanyahu, che di pace poco si intende. Fin qui niente di speciale, tranne notare che alcune notizie possono creare seri incidenti internazionali e che prima di farle proprie si dovrebbe essere certi della affidabilità della fonte. Purtroppo la notizia è stata ripresa da Maria Giovanna Maglie su Dagospia, e la cosa ha stimolato Maurizio Blondet, su Effedieffe, a tirare fuori qualcosa che va oltre la bufala e fa invece pensare all’assillo antisemita che afferra alcuni. Secondo Blondet, in via ipotetica, il recente declassamento dell’Italia deciso da Standard & Poor e Fitch sarebbe dovuto proprio alla notizia sui missili italo-francesi venduti al Libano, poiché “Le agenzie di rating che definiamo superficialmente "americane" sono notoriamente sensibili ai destini di Israele, è quello che conta per loro.” La profonda conoscenza dei mercati e della politica spinge quindi Blondet poi a disegnare uno scenario in cui, grazie ad una alleanza Confindustria-Mediaset, presto Prodi andrà a casa, il rating aumenterà e ancora una volta ci salveremo dall’incubo di fare la fine dell’Argentina in bancarotta. Vorremmo suggerire a tutti di fare un bel respiro profondo, di rimboccarsi le maniche e di comprendere quale potrebbe essere un migliore utilizzo delle loro intelligenze per ottenere pochi risultati utili: far crescere l’Italia e contribuire alla pace e alla sicurezza in Israele e nel mondo.