L'innovazione che desideriamo e l'ecologismo praticante   

Dalle dichiarazioni di Edo Ronchi e del nuovo portavoce di Sinistra Ecologista, Fabrizio Vigni, durante i lavori del recente congresso nazionale del movimento di raccordo unitario dell’ambientalismo del centrosinistra, è interessante poter esaminare in particolare le posizioni espresse rispetto all’innovazione. Partendo dalla necessità di concatenare i lavori di Lisbona e Goteborg, cioè del necessario e mancato nesso tra sostenibilità dello sviluppo con l’innovazione, quale unica possibilità per il mondo di percorrere una strada non suicida con cui affrontare gli anni a venire. Insieme ad un dubbio, di non poco conto, che contrappone chi immagina un ritorno ad una epoca premoderna, rurale, come unica azione salvifica per se e per l’umanità, e chi invece fa della estrema modernità, spesso ipertecnologica, il credo con cui sostenere le sorti future. E’ illuminante in tal senso l’affermazione, riportata da Vigni, del pensatore Alexander Langer: si deve produrre una desiderabilità dello sviluppo sostenibile: il benessere confrontato con il benavere. Se l’unica salvezza passerà per una razionalizzazione dei consumi, in cui l’attenzione per l’ecosistema ci dovrà fare preferire sistemi di trasporto condivisi rispetto alle auto private, imballi più degradabili e di ridotto ingombro, sistemi di produzione e di telecomunicazione a minore impatto ambientale ed energetico, una gestione complessiva dei rifiuti meno sperperatrice, allora sarà indispensabile costruire dei modelli economici condivisi in cui innovazione, progresso e modernità generino una concezione industriale che possa anche ricavare i suoi profitti da questo nuovo modello. Cioè, per raggiungere l’equilibrio in cui una diversa modalità di gestione dei propri consumi sia non solo accettata, ma desiderata dal consumatore, fuori quindi dallo schema del “sacrificio”, non si può prescindere dalla creazione di modelli economici in grado di garantire all’investitore di ottenere il beneficio che attende.L’ipotesi è quella della collaborazione tra la lungimiranza imprenditoriale e l’attenzione esperta dell’ecologismo praticante.