La quotidianita' di Licata   

Caro direttore, nella mistica cornice di Castel dell’Ovo, splendido in questi giorni di mare grosso, si terrà dal 3 al 27 dicembre una mostra antologica del maestro Riccardo Licata, che sarà presente all’opening di venerdì alle 18 insieme all’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Rachele Furfaro, accompagnati dai professori Luciano Caramel e Giovanni Granzotto, curatori della attesa esposizione e dei testi del catalogo edito da Il Cigno. Con loro anche il professore Vincenzo Pacelli e Lorenzo Zichichi. La notorietà di Licata, protagonista di diverse Biennali a Venezia dopo essere stato con Severini a Parigi, è dovuta alla sua notevole produzione che lo ha portato a percorrere le aree dello spazialismo del ‘50, dell’espressionismo surreale degli anni ’60 fino ai grandi racconti degli anni ‘70, oggi mutati in un sapiente uso di contrapposizioni cromatiche di grande emozione. Osservando le opere di Licata viene alla mente, in modo preponderante, il dramma umano della comunicazione mai efficace, come potrebbe esserlo solo la telepatia, la fusione dei cervelli. Comunicazione che la magia della musica d’insieme riesce a sostenere meglio delle arti figurative, che richiedono invece uno sforzo culturale maggiore per consentire di comprendere, di divenire empatici con l’opera e l’artista. Ma Licata riesce, attraverso un fraseggio simbolico, a costruire gli spazi interpretativi che riescono a trasmettere messaggi decifrabili proprio attraverso la molteplice interpretabilità dell’insieme prodotto, attraverso l’unione delle emozioni e percezioni che derivano dalle forme e dai colori, evidenti comunicazioni in codice. Il gran movimento, la seduzione intellettuale che si possono trarre dalle sue opere, contribuiscono, immagine per immagine, alla possibilità di “udire” il suono armonico ed elegante che ne proviene, misto alle epidermiche sensazioni di calore, tensione e danza. In un ermetismo che diviene quotidianità, folla, vita d’insieme facilmente fruibile da qualunque osservatore. Il periodo natalizio in cui la mostra viene offerta potrebbe e dovrebbe stimolare la presenza dei propri figli, accompagnati per mano in un percorso di osservazione emozionale che di per sé crea quella curiosità culturale in grado di segnarli per sempre, garantendone una crescita difforme dall’appiattimento mediatico in cui soggiaciamo. Dalle opere di questa importante antologica potremo trarre parte degli insegnamenti che furono già di Lucio Fontana e Virgilio Guidi a cui si espresse da subito Licata. Il panorama di eventi che pervadono la città, in questi giorni difficili, possono e devono contribuire fortemente a farci riappropriare della nostra sensibilità umana, del nostro spirito più profondo, dandoci utili strumenti di analisi e di approccio alla semplicità, pur complessa, della nostra giornata. Con questo spirito invito tutti a non mancare a questa importante esposizione di capolavori, con il piacere fisico di poter stringere la mano del loro realizzatore.