Pubblicita' anima dell'arte   

La pubblicità è l’anima dell’arte. E’ quanto afferma, non solo provocatoriamente, Fabulouskhate, l’artista che firma la mostra “Speak my language” che durerà fino al 4 giugno presso la Project Room della galleria Changing Role - Move Over Gallery in Via Chiatamone a Napoli. Fabolouskhate non è solo lo pseudonimo che nasconde il vero nome dell’artista, ma è un vero e proprio marchio che mira a dare immediata visibilità e riconoscibilità alle interessanti opere, realizzate ispirandosi allo stile delle campagne pubblicitarie, in particolare utilizzando i simboli e i messaggi del mondo fashion. Questa mostra è site-specific, realizzata cioè modificando e strutturando l’ambiente espositivo e concependone le opere per la loro collocazione in quegli spazi. Toni pastello ospitano affascinanti visi di donna, intenti ad ammiccare allo spettatore che ne rimane inevitabilmente avvolto. Con una attento equilibrio di colori e scritte studiati specificamente per lasciare un segno nella memoria, anche con le modalità attente studiate nei messaggi pubblicitari. Fabulouskhate tenta una rivoluzione comunicativa senza perdere mai di vista le proprie origini concettuali, con una ispirazione e una tensione che lo spinge a desiderare una maggiore diffusione della conoscenza dell’arte contemporanea da parte di un numero sempre maggiore di persone. “Perché i concerti rock sono affollatissimi mentre alle mostre ci si giunge solo se invitati?” domanda retoricamente e maliziosamente Fabulouskhate. Disdegnando un intervento assistenziale della cosa pubblica nel sostenere la produzione artistica, l’artista ritiene che invece vada percorso un vero viatico aziendalista nel proporre se stessi, la propria immagine e i propri conenuti, utilizzando il marketing come strategia unica per la diffusione sempre più ampia della propria comunicazione. “Sono un comunicatore, non un artista” continua, definendo se stesso come un professionista e negando quell’arte espressiva e dolcissima che traspare dalle sue opere, in forte contrasto con la aggressività che esprime nel confronto diretto, evidenza di un animo spaventato, come quello di molti in questi tempi complessi. La produzione di Fabulouskhate merita una attenzione speciale, in particolare da chi nell’arte trova anche un mercato in cui fare buoni investimenti: assisteremo infatti a quotazioni contenute delle sue opere ancora per poco tempo. Per la semplice legge della domanda e dell’offerta, che nel suo caso già cominciano a prevalere verso il primo dei fattori. In conclusione segnaliamo che parallelamente, nel Main Space della galleria, sono presenti le opere dei The Luo Brothers, noti artisti cinesi della regione di Guangxi, insieme a una bellissima opera scultorea di Riccardo Albanese, che riesce a provocare ancora forti emozioni. Ogni curva e ogni dettaglio del suo autoritratto riesce a dare quella sensazione di dinamicità e vitalità che riporta a ben più noti scultori classici, sempre mista ad una fortissima autoironia che rende inevitabile l’appassionarsi alla moltitudine di momenti espressivi in cui si cimenta Albanese, che rende però, nella scultura, il massimo momento di propria completezza comunicativa.