Scatole cinesi, anzi irachene   

Caro direttore, il magistrato che indaga sulla morte di Fabrizio Quattrocchi potrà ignorare il reato potenzialmente commesso in violazione dell’art. 288 del Codice Penale (Libro II, Capo II , Dei delitti contro la personalità interna dello Stato) che cita “chiunque, nel territorio dello Stato e senza approvazione del Governo arruola o arma cittadini, perché militino al servizio o a favore dello straniero, è punito con la reclusione da tre a sei anni” da parte di Stefio, Cupertino e Agliana?Come da più parti rilevabile, è riconducibile a Salvatore Stefio la società Presidium International Corp., ufficio a Bassora accanto al nostro comando, che sembra legata alla Dyncorp o Dts (Technical Services o Security LL), con cui avrebbe avuto un contratto la Ibsa di Genova, per cui ha lavorato anche Quattrocchi. La Presidium offre “consulenza rivolta ai governi che necessitano di una rapida risoluzione dei problemi di carattere militare, di difesa e sicurezza interna ed alle aziende mediante la fornitura di personale specializzato fino al recupero di persone in difficoltà” insieme alla mission della “Protezione per lo Sviluppo del Nuovo Millennio”. Stefio è anche la persona intervistata dal Corriere della Sera l’11 aprile scorso, due giorni dopo della notizia del “falso” rapimento descritto dalla Reuters, poi avvenuto in modo identico giorni dopo. Senza entrare nella polemica che vede anche Umberto Eco definire curioso il fatto della liberazione a quattro giorni dalle elezioni e sul quale ci auguriamo nessuno faccia scivoloni mediatici, non possiamo esimerci dal fare anche noi una ipotesi fantasiosa. Due italiani vengono effettivamente rapiti il 9 aprile, fanno parte di una di queste Pmc (Private military company) legate a Dyncorp. Qualcuno si infuria del pasticcio creato, si sono fatti rapire, e ordina di agire secondo i dettati della mission della Presidium, anzi, che se ne occupi proprio il capo: Stefio. Secondo scaletta il capo si incarica della negoziazione offrendosi come ostaggio aggiuntivo e la sua presenza nel video è un messaggio del tipo “stiamo procedendo”. La negoziazione si basa sulla inutilità del rapimento, provata dalla fermezza con cui si reagisce all’uccisione di Quattrocchi, scelto perché in possesso di un tesserino dell’Autorità Provvisioria. Lentamente trova spazio la desistenza, fino al video con gli ostaggi pasteggianti in salute che, come abbiamo già scritto, può essere dettato sia dalla condanna religiosa dell’uccisione, sia dall’entrata in campo di forze più potenti degli stessi eserciti in campo. La trattativa è chiusa: liberi senza spargimento di sangue. Resterebbe solo da definire quando e chi lo sapesse.