Bando Por 6.5, appunti per Alois   

Caro direttore, mentre si avvicinano i termini della scadenza del bando per la misura 6.5 del Por per l’internazionalizzazione, per l’assessore Alois si paventa la necessità di una proroga, una modifica e qualche chiarimento. Il bando, destinato alle associazioni, ignora completamente alcune difficoltà proprie delle Unioni Industriali Provinciali, il cui statuto prevede chiare distinzioni tra le funzioni di indirizzo e quelle di attuazione dei progetti finanziati. Nel bando attuale, oltre alla anomalia di prevedere una firma fidejussoria per 500.000 euro, tale è l’importo previsto per associazione, i beneficiari sono sogetti imprenditoriali singoli, quindi non l’intera collettività associativa, scelti a gara con evidenza pubblica. In sintesi questo potrebbe portare alla stortura di una azienda associata (o meno) ad Avellino che beneficia di un progetto realizzato dalla Unione di Benevento!E’ necessario inoltre distinguere tra il ruolo di sogetto “progettuale”, come può essere l’associazione, da quello poi esecutivo e gestionale che andrebbe affidato a Società esterne, anche di servizio, ma che hanno una configurazione fiscale totalmente diversa. Distinguere insomma tra indirizzo e attuazione. Inoltre alle associazioni sono affidati compiti di animazione, pubblicità e marketing del progetto e della gara, senza prevederne la copertura economica.Non scendo poi nel dettaglio delle previsioni percentuali di spesa, che si perdono nelle fumosità degli importi destinati alla parte Web, a discapito delle spese di traduzione e localizzazione, ma mi soffermo solo sul punto dell’impossibilità, tra gli altri, di individuare tra le Sezioni quale dovrebbe essere beneficiata a discapito delle altre. E’ meglio internazionalizzare il tessile o il software, il legno o la carpenteria navale? L’internazionalizzazione non è la produzione di un sito o la partecipazione a fiere con l’albergo pagato: è fare sistema, individuare gli indirizzi strategici anche con studi adeguati, creare uffici permanenti di rappresentanza all’estero, individuare canali permanenti di comunicazione, creare momenti di formazione e accompgnamento, e così via E’ necessario sospendere o riassegnare i termini e provvedere alla creazione di un tavolo comune tra assessorato e associazioni, al fine di risolvere e redimere le questioni aperte, in particolare facendo attenzione al ruolo delle associazioni che non solo non possono assumere “rischi d0impresa” ma sono destinate a ruoli più generali di promozione del tessuto imprenditoriale in genere. Quanto avremmo promosso potendo spendere per tutti questi 500.000 euro?