Open source per le Pmi: ecco la più grande banca dati   

Esiste una risorsa di grande valore a disposizione di tutte le aziende, che andrebbe specialmente utilizzato nelle Pmi del nostro Mezzogiorno. E’ stato infatti rinnovato in questi giorni, ed è in via di definizione il suo nuovo look, il più ampio sistema di condivisione dei progetti di software aperto, Open Source, disponibile pubblicamente in Internet. Si tratta di sourceforge.net: un sito che contiene oltre centomila progetti e è frequentato da decine di milioni di persone, di cui si sono registrati oltre un milione di utenti. Ne ha dato l’annuncio Jay Seirmarco, general manager di SourceForge, in una lettera inviata agli utenti registrati, con una certa soddisfazione per essere riuscito a rispondere a tante richieste di miglioramento ricevute negli ultimi anni. SourceForge permette, anche ad utenti non registrati, di poter scaricare da internet una vasta scelta di programmi. Molti di questi sono best seller del mondo che gira proprio intorno a internet, compresi i più famosi motori di content management system (Cms), cioè quei sistemi in grado di pubblicare un sito i cui contenuti sono poi modificabili dai diversi utenti autorizzati. Ma esistono anche piattaforme complete di e-commerce, di gestione aziendale, di Sales Force Automation e di Customer care. Risorse condivise e ormai irrinunciabili dalla maggior parte di aziende e specialisti di Ict nel mondo, con la grande caratteristica di contenere spesso le traduzioni anche in italiano. Ibm e altre grandi aziende seguono da vicino e interagiscono con SourceForge, per esempio all’interno del progetto di piattaforma software Eclipse. Ma, scartando le opzioni per programmatori e sistemisti, è indubbio che l’uso dei programmi ospitati in SourceForge può comportare un enorme risparmio in termini di licenze da pagare a terzi, sfruttando esclusivamente le competenze degli specialisti di propria fiducia e contribuendo a far crescere un mondo in cui l’unico obbligo dettato dalle licenze è quello di condividere le proprie personalizzazioni con gli altri. Cosa ci aspetteremmo dalle nostre aziende industriali meridionali? Che si consorziassero per finanziare progetti condivisi per software da sviluppare insieme per risolvere esigenze di filiera. Quanti sono già pronti?