Un salario per dare dignità al lavoro   

Il volano che verrà generato dal reddito di cittadinanza nei prossimi mesi in Campania, grazie alla Legge regionale che ne istituisce la sperimentazione, potrà subire grandi accelerazioni se vedrà coinvolte le associazioni datoriali nella funzione di supporto alle fasi di inserimento lavorativo, passando attraverso attente analisi dei bisogni formativi e dei settori a più alta domanda di lavoro. Un tavolo congiunto specifico in questo senso potrebbe arricchire di idee e contenuti le attività dei prossimi mesi nel creare quelle occasioni di pari opportunità indispensabili per far sì che questa iniziativa trasformi dalla teoria alla pratica gli obbiettivi per cui viene lanciata. E’ certo una operazione delicata, su cui i dubbi di tutti sono basati sul rischio, che già oggi si corre e percorre con il sistema pensionistico, che l’erogazione riesca a raggiungere i reali soggetti a cui è destinata e non diventi invece una medaglia per qualche solito furbo che reddito non ne dichiara e che, in questo ambito mentale, spesso se lo procura in modo illecito. Certamente è comprensibile come, per vivere, molti dei soggetti destinatari oggi si siano inventati di tutto, sfruttando la famosa arte di arrangiarsi nostrana. E che i 350 euro mensili previsti per nucleo familiare si scontreranno con la proposta di impegnare parte del tempo dell’arrangiarsi in corsi di formazione o in tentativi di inserimento scolastico. Grazie alla Legge Biagi, all’apprendistato, al part-time si possono creare sufficienti spazi per determinare un successo di coordinamento della crescita della persona a basso reddito, specie se a questo si aggiungeranno leggi speciali di riduzione del costo del lavoro, come già avviene con la L.407 e con i crediti di imposta, misure che restano ancora insufficienti.. Si potranno sommare a questi i benefici derivanti dalle attività di Italia Lavoro e del Ministero del Welfare, a quelli di iniziative come la Carta di Credito Formativo, creando specifici progetti di inserimento nel mondo del lavoro, che non possono però vedere assenti quei soggetti imprenditoriali che proprio il lavoro generano. E’ auspicabile quindi un forte coordinamento tra gli assessori alle politiche sociali e alle attività produttive, con un attento ascolto delle indicazioni che verranno dalle altre deleghe di giunta, come quelle al turismo, all’agricoltura, ai trasporti, all’innovazione tecnologica, alla sanità, aree che sono pervasivamente attraversate dallo strato produttivo locale. Una parte dei fondi regionali previsti, da stanziare necessariamente in misura maggiore da parte del governo nazionale, dovranno essere spesi per quella indispensabile campagna di pubblicità e informazione necessaria perché l’insieme dei progetti di sostegno all’occupazione siano noti ed utilizzati dagli imprenditori. E se è comprensibile che estremamente a sinistra si pensi al reddito di cittadinanza anche come alla creazione di spazi per consentire la produzione artistica, si potrà comprendere come da questo lato si pensi di più, ma non solo, al successo dello sviluppo umano che passa attraverso la dignità acquisita attraverso il lavoro.