Bus, metro e taxi a Napoli: occorre una strategia unica   

La discussione sulla liberalizzazione delle licenze per i tassisti inizia a definire meglio la realtà oggettiva che permette di misurare quali variazioni reali comporterà per il valore, illegittimo, delle licenze sul mercato, riuscendo a far forse meglio comprendere quali vantaggi comporta. Ma non ci si può nascondere come la domanda e l’offerta di taxi a Napoli subisca le complicazioni tipiche della nostra città. Sono necessari diversi provvedimenti che puntino alla soddisfazione dell’utenza e degli operatori. Intanto le tariffe sono invariate da troppo tempo, ed un loro adeguamento, seppur necessario, potrebbe ridurre l’utilizzo già scarso di questo mezzo di trasporto. Inoltre rimane opprimente l’assoluta mancanza di rispetto del divieto di viabilità privata nelle corsie riservate al traffico pubblico, che rende impossibile, specie nelle ore di punta, immaginare di poter risparmiare tempo e denaro prendendo un taxi. Questi fattori congiunti fanno sì che il servizio sia poco fruibile e che molti operatori si concentrino in porti, aeroporti e stazioni ferroviarie, spesso in attesa di un passeggero in grado di risolvere la giornata. Con il contraltare di diverse ore in coda passate dai tassisti ai parcheggi in molte orari e luoghi cittadini. Andrebbe stimolato l’uso del taxi, aumentando per esempio le tratte a tariffa predeterminata, oggi rivolte solo ad esigenze di carattere turistico, pubblicizzandole meglio perché ancora poco note al pubblico. Ma andrebbero anche istituite tratte veloci, di valore poco inferiore ai cinque euro, che colleghino alcuni punti tra loro, creando una rete di “punti gialli”, per esempio coincidenti con i parcheggi di taxi, che potrebbero essere preferiti da utenti aggregati, come nel caso dei pendolari urbani o come nel caso di tre persone che decidano di interrompere l’attesa a volte snervante di autobus. Mentre la città si lamenta per l’inspiegabile progressivo crollo di qualità della precisione oraria della metropolitana collinare, specie nelle ore di apertura degli uffici al mattino, conviene che si adotti una strategia per individuare una unica logistica urbana del trasporto pubblico, che includa anche i taxi, categoria non sempre ben ascoltata dal Comune e, quindi, anche mal rappresentata dal numero eccessivo di sindacati, troppo spesso coincidenti con aggregati economici di interesse. La sfida è ardua ma le competenze per costruire il sistema non mancano di certo tra gli attuali consulenti esperti al servizio del Comune.