La storia attraverso le agenzie: il virus dell’Aids visto dall’Ansa   

L’Ansa ha recentemente pubblicato un libro-documento che raccoglie venticinque anni di storia sulla malattia più angosciante del secolo: l’Aids. “1981-2005 , 25 anni di Aids” è il titolo della pubblicazione, distribuita da del Porto, e di cui riportiamo la parte iniziale: “5 giugno 1981: a pagina 2 del Report settimanale dei Center for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta, uno dei più importanti organismi sanitari americani, si comunica che tra il mese di ottobre del 1980 e il maggio del 1981 a 5 giovani omosessuali, in 3 ospedali diversi di Los Angeles, sono state diagnosticate una particolare forma di polmonite, la pneumocystis carinii, una precedente infezione da citomegalovirus e un’infezione da candida. Per due di loro non c’era stato nulla da fare. Nessuno ancora immagina che quei cinque uomini - il più giovane ha 24 anni, il più anziano 36 - diventeranno le prime vittime accertate di una nuova malattia, destinata a mietere milioni di vittime in tutto il mondo nell’ultimo scorcio del secolo e a sconvolgere la storia e l’economia del continente africano: l’Aids” Il volume - che raccoglie una selezione delle migliaia di lanci dell’agenzia che da allora ad oggi hanno raccontato i drammi e le paure per la nuova malattia, i progressi, le attese deluse e le tante conquiste dell’infettivologia, non è un libro scientifico: è piuttosto un percorso guidato nelle tappe più significative della lotta all’Aids - le ipotesi sulle cause, i primi farmaci, la speranza di un vaccino, le terapie combinate - senza trascurare gli aspetti sociali della malattia, le storie delle persone sconosciute e dei personaggi famosi. Oltre a rappresentare un'importante documentazione storica, ha un duplice intento. Prima di tutto mostrare agli addetti ai lavori, gli infettivologi e i medici più in generale, abituati a misurare i progressi nella lotta all'infezione attraverso le pubblicazioni scientifiche, la percezione reale che il pubblico ha delle stesse notizie dopo l'elaborazione giornalistica. In secondo luogo, sottolineare come l'Aids è stato rappresentato nei suoi aspetti più squisitamente scientifici (l'individuazione del virus, la messa apunto dei primi farmaci, la ricerca di un vaccino, l'impegno dell'industria, delle Università) a quelli più sociali (il diritto all'accesso ai farmaci, il dramma dei Paesi in via di sviluppo, le discriminazioni, lo stigma), con l'impegno delle Associazioni dei pazienti e di personaggi famosi che sono scesi in campo contro la malattia.”