Informarsi adeguatamente per sostenere i soldati italiani   

Ora che i nostri uomini giungono in Libano, in una missione che appare dalle premesse decisamente disastrose, è necessario che ciascuno si sforzi di essere ben informato per poter decidere con serenità man mano che gli eventi prenderanno il loro corso naturale, e preannunciato. Si può partire leggendo la nota “Hizbollah” di Andrea Marcelletti pubblicata su “Per Aspera ad Veritatem” n.19 del gennaio-aprile 2001, la rivista del SISDe che oggi viene pubblicata col nome “Gnosis”, ritrovabile negli archivi sul sito www.sisde.it, nota informativa completa e prodotta in epoca non sospetta (siamo anche prima del settembre 2001), utile a capire di cosa stiamo parlando. Hizballah / Hizbollah / Hizbullah / Hezbollah / Party of God / Islamic Jihad / Islamic Jihad for the Liberation of Palestine / Organization of the Oppressed on Earth / Revolutionary Justice Organization: questa la decina di nomi che prende l’organizzazione armata che ha provveduto a scatenare l’inferno andando ad uccidere e rapire militari israeliani in pattuglia nel loro territorio, dando la stura alla escalation simmetrica che oggi ci vede costretti a frapporre le nostre divise tra i contendenti. Non dimenticando che Hamas e Al Fatah, non solo Fatah come ormai scrivono alcune testate giornalistiche, sono altri gruppi armati oggi votati democraticamente in Palestina, come gli Hizbollah in Libano.
Ma come si può parlare di elezioni, voto, democrazia quando queste persone si presentano armate di mitra? Avvezzi alle menzogne, come dimostrano anche i maldestri tentativi di produrre foto false, come quelle di Adnan Haji, paparazzo da guerra che ha raddoppiato missili e fumi per far sembrare maggiori i danni dei bombardamenti israeliani. Come le immagini che mostrano veri e propri attori protagonisti, spesso con ruoli diversi, di scene che mostrano bimbi morti (sperando solo che non si tratti di reali cadaveri quelli utilizzati per ore a vantaggio degli obbiettivi di tutto il mondo).
Sebbene con pochi mezzi gli Hizbollah hanno compreso che la guerra mediatica ferisce, come un tempo la penna, ben più della spada. E allora, occhi e orecchie ben aperte. Senza dimenticare che l’unico motivo dell’esistenza di movimenti come Hizbollah, Al Fatah, Hamas, Al Qaeda et similia è quello di provocare o innalzare il livello di quella guerra lanciata dal terrorista Arafat quando preferì continuare ad arricchirsi, seppure a danno del proprio popolo, invece di accettare le condizioni di Camp David.