Open source, treno da prendere   

La lentezza con cui l’impresa privata italiana si avvale della possibilità di utilizzare i programmi open source, modificabili nelle funzionalità per adattarle alle proprie esigenze, inizia a divenire preoccupante. L’acquisizione di programmi aperti permette alle aziende di ottenere risparmi nel costo di acquisizione delle licenze, stimolando indirettamente la crescita del comparto tecnologico, spostando parte degli investimenti in Ict verso l’adeguamento delle competenze degli operatori del settore, acquisendo soluzioni spesso riservate a grandi organizzazioni. Sul sito aperto della comunità Sourceforge, per esempio, si possono trovare numerose soluzioni, anche ben documentate e spesso tradotte in italiano, su argomenti come il Customer Relationship Management, utile per la gestione dei rapporti commerciali e di assistenza ai propri clienti, fino a intere soluzioni gestionali pensate e scritte in Italia. Sono numerose le soluzioni destinate alla gestione dei contenuti dei siti internet, il content management, e quelle per il lavoro di gruppo che permettono di condividere documenti, stati di avanzamento di progetti, agende, eccetera. Tutte queste soluzioni software sono scritte secondo lo stato dell’arte: sono spesso fruibili su piattaforme diverse, come Linux, Windows o Mac; sono scritte nei linguaggi più moderni, come Java, Php o Python, il linguaggio usato per scrivere Google; sono soluzioni utilizzabili attraverso i browser di internet, e quindi utilizzabili sia nelle reti interne agli uffici che attraverso Internet, fino alla loro disponibilità sui nuovi telefoni cellulari basati su Java Sun. Perché restare indietro? Perché non portare all’interno della propria azienda questi innegabili vantaggi, incaricando programmatori e consulenti di adeguarli in modo da rendere minimo l’impatto sulla propria struttura? Nel business vince chi arriva primo. E Ibm in questo senso la sta facendo da padrona. Sui suoi nuovi sistemi iSeries, figli del famoso As/400, ha reso ormai disponibile da tempo Linux, con tutte le implicazioni del caso. Ma non contenta di questo grande risultato, ha realizzato per il mercato italiano la nuova versione delle sue Web Acg, le Applicazioni Contabili Gestionali, oggi disponibili anche in ambiente Java su Linux, oltre che nella classica forma in Rpg, il linguaggio più diffuso in ambito medi sistemi. Se queste sigle vi sconcertano, vi diciamo che stiamo parlando della soluzione gestionale utilizzata in migliaia di grandi, medie e piccole aziende e che presenta, oltre alla completezza e varietà di moduli funzionali, la caratteristica di consentire la modificabilità di oltre l’ottanta per cento di codice, fornito infatti in formato sorgente, cioè modificabile. E come in tutti i casi di open source, proprio le Acg hanno permesso a centinaia di partner di Ibm di produrre modifiche specifiche per settori di industria diversi. Chi ancora pensa di poter fare a meno di questi moderni server aperti da integrare nella propria rete di Pc, è costretto a rimanere al palo per diverso tempo, facendovi rimanere anche l’intero sistema economico del paese. Spesso ignorando le grandi possibilità che offre il bacino dei neolaureati, specie meridionali, a cui si può attingere, con il supporto delle Università con cui stipulare convenzioni per stage formativi, inserendo con economia e delicatezza le figure principi della comunità di programmatori ed esperti open source..