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Il lento percorso verso l’attacco all’Iran
Ci sono ormai non solo segnali, ma intere strategie volte all’esplosione di un conflitto armato verso l’Iran. Purtroppo palesemente voluto dagli stessi governi arabi della Siria e dello stesso Iran, oltre che dagli Stati Uniti. Peccato che a farne le spese sarà l’Europa, la cui popolazione sarà nel 2012 diventerà a prevalenza islamica. Tutta una serie di fattori sono ormai collocati nello scacchiere: la Palestina con un governo fondamentalista in mano ai terroristi di Hamas, democraticamente eletto come lo fu il Fronte Islamico in Algeria; Israele stroncata dalla fine di Sharon, alla ricerca di un governo moderato di centro, mentre le giungono minacce da più fronti; gli Hezbollah siriani sempre più armati, forti e impuniti; l’Iraq, ormai terreno di quotidiane stragi, divenuto meno strategico, una volta riequilibrati i poteri interni; la rivolta postuma, a cinque mesi dal fatto, legata alle vignette satiriche danesi; ed ora, infine, lo scandaloso video dei maltrattamenti di giovani iracheni per mano di sadici militari britannici. Tutto pronto e ben organizzato per far si che le masse dei due contendenti sia ben riscaldata e pronta ad un sanguinario conflitto armato, dei più cruenti se è vero che le strategie militari americane hanno già stabilito che non conviene sferrare un attacco aereo verso gli otto punti di probabile ripresa di sperimentazione del nucleare in Iran. Un incredibile escalation verso la quale sembra ormai nessuno abbia più i mezzi per opporsi, basata essenzialmente sul controllo della produzione e transito di petrolio, di cui ormai le riserve si stanno esaurendo in tutto il mondo. La più grande ricchezza del mondo che si scontra nelle aree in cui la povertà è più diffusa. Forse la salvezza potrebbe realmente essere quella di vedere l’ingresso di Israele nella comunità europea e nella Nato, insieme al parallelo ingresso della Turchia. Ma ovviamente una situazione così moderna ed equilibrata darebbe fastidio a quella parte di America che con i conflitti si arricchisce. Come dimostra l’ultimo farneticante intervento della Fallaci contro l’ingresso turco, che forse firma solo cose ormai scritte da altri, più preoccupati di una Europa forte che delle minacce islamiche. By Giacomo Nardone at 17 Feb 2006 - 11:04 | letto 3062 volte
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Sicurezza, pace e libertàPerché vi sia pace in Medio Oriente il mondo deve provvedere a garantire sicurezza, pace e libertà in Israele. Contenuti più vistiDi oggi:
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