Link abbandonati   

Navigando nei siti internet istituzionali, per esempio cominciando da quelli segnalati come link utili dall’iniziativa “Regioniamo insieme” della Regione Campania, si possono fare diverse osservazioni critiche. La prima e più grave di tutti è la mancanza di informazioni aggiornate, ovvero spesso la presenza di pagine offerte come notizie recenti o novità, che poi a ben vedere risalgono a diversi anni fa. Frequente anche il collegamento a pagine non più esistenti. Questo “ritardo informativo”, talvolta palese incuria, è presente in molti siti pubblici istituzionali ed è veramente fastidioso, per la mancanza di rispetto del navigatore-utente. In primo luogo perché il sito sembra abbandonato, lasciando aperto il sospetto che superata la commessa di realizzazione, spesso coincidente con l’annuncio di una nascita di qualche società speciale o di qualche progetto, non si sia poi dato incarico a nessuno di gestirne i contenuti, nonostante costi e voci di spesa previsti spesso estremamente esosi. In secondo luogo perché il risultato atteso, quello di dare lustro all’immagine e fornire informazioni, viene ribaltato completamente. Creando un disagio che alimenta le difficoltà di relazione tra macchina pubblica e cittadino e diminuisce il grado di fiducia relativo. Aumentando anche la sensazione di divario digitale quando viene palesato un altro grande tema legato ai siti informativi della pubblica amministrazione, che attiene alla necessità di conciliare la grafica con il content management. Ovviamente non esistono solo siti, o aree degli stessi, così disagiate: lo stesso sito della Regione Campania è un gran portale informativo in cui è possibile reperire numerose informazioni aggiornate e ben organizzate. Sarebbe utile però porre alcuni punti fermi per correggere le disfunzioni rilevabili in molte delle pagine web disponibili. In primo luogo provvedendo, quando possibile fin dalla sua nascita, ad individuare con attenzione quale risorsa, interna o esterna, è responsabile dell’aggiornamento dei contenuti, già in fase di commessa realizzativa, insieme all’individuazione di un terzo responsabile invece del controllo di qualità e coerenza periodico da effettuare. Terzo che potrebbe divenire anche un ufficio di coordinamento unico delle analisi di qualità e coerenza dei siti afferenti all’ente principale, che potrebbe fornire servizio anche a comunità di enti come una vera e propria utility. Dando maggiore attenzione e spazio, oltre che ai grafici e ai programmatori necessari per la realizzazione, anche agli esperti di comunicazione per la P.A., cominciando dagli addetti previsti proprio dalla nuova normativa in materia. Così come sarebbe utile prevedere una specifica mail dove segnalare le anomalie riscontrate, numerosissime, a patto che poi si sappia dare corso alle necessarie correzioni. Vorremmo pubblicare tanti esempi di strampalerie visionate, ma faremmo torto a pochi quando la coscienza sporca è poi di molti.