Hi-tech nel Mezzogiorno: un convegno per lo sviluppo   

L’AITech-Assinform, l’Associazione Italiana per l’Information Technolgy di Confindustria, era presente all’importante convegno “Informatica e Sviluppo del Mezzogiorno” tenutosi venerdì 10 febbraio presso la Sala Auditorium della Regione Campania. Partendo dalle note prodotte dal Gii, il Gruppo nazionale dei docenti e dei ricercatori di ingegneria informatica, nella relazione studio “Una politica industriale per il software”, i massimi esponenti dell’Ict universitario e imprenditoriale meridionale si sono confrontati sui temi del possibile ruolo del Mezzogiorno nello sviluppo di una piattaforma centrale per tutta l’area del Mediterraneo, un vero e proprio metadistretto. Nello studio si arriva, attraverso un lungo percorso che fotografa i dati della situazione del mondo del software in Italia, a proporre una serie di punti che sarebbe utile attuare nei primi cento giorni del prossimo governo. Secondo lo studio “è possibile, ad esempio, attivare subito l’abolizione dell’Irap per la ricerca scientifica e per il personale delle imprese addetto a progetti di ricerca scientifica e realizzazione prototipale di innovazione di prodotto; o l’esenzione, per almeno cinque anni dalla nascita, degli oneri sociali relativi a personale di ricerca di startup nei settori high-tech e in particolare Ict; o introduzione di un credito di imposta automatico pari al 50 per cento delle commesse di ricerca e trasferimento avanzate da aziende ad università e centri di ricerca o finanziamento e attuazione un programma di master universitari, in cooperazione con le imprese, nei settori high-tech, e in particolare Ict, per 1.500 giovani e con agevolazioni per il loro inserimento nelle imprese cooperanti (in particolare per Pmi); o finanziamento e attuazione di un ciclo straordinario di dottorato di ricerca, nei settori high-tech e in particolare software, per circa cinquecento giovani impegnati su specifici programmi per innovazione di prodotto concordata con imprese.” A questo punto gioca un ruolo fondamentale la partecipazione intensa e costruttiva delle Pmi, specie attraverso le associazioni datoriali, Confindustria in testa, che devono imparare a crescere attraverso l’integrazione degli sforzi propri con quelli della ricerca universitaria.