Ambiente, una nuova legge con il concorso di tutti   

Il 30 aprile scorso, anche in contrasto con l’etica che vorrebbe non approvati provvedimenti importanti in fase finale di legislatura, il precedente governo aveva varato in tutta fretta una serie di provvedimenti definiti “Codice dell’Ambiente”, che presentavano grandi lacune, gravi oneri per le imprese costrette a gestire rifiuti speciali e norme che calpestavano ogni forma di tutela ambientale.
L’intervento del ministro per l’Ambiente, Pecoraro Scanio, che ha provveduto a sospendere ben 17 decreti, è stato salutato così con soddisfazione da tutto il mondo ecologista, che non possiamo più immaginare circoscritto alla romantica azione di pochi militanti, ma che rimane un problema sociale di enorme portata a cui tutti stiamo imparando a prestare attenzione. Come non ricordare l’analogo provvedimento di depenalizzazione del reato di inquinamento delle acque potabili del 1994? Il tema a cui tutti prestano attenzione è sempre quello dei rifiuti, che attanaglia il Sud, alimentando, come in ogni occasione di proibizioni, la mente criminale peggiore del paese, quella che per esempio sta sterminando per tumori il quadrato che va da Pozzuoli a Mondragone, da Nola a Marcianise.
Ma l’insieme del sistema da costruire contro l’inquinamento e a protezione dell’ambiente è tema più vasto, che coinvolge tutti, cittadini e politici, imprenditori e amministratori. Comprensibile la soddisfazione di Fabrizio Vigni, portavoce di Sinistra Ecologista: “Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri per modificare il decreto delegato in materia ambientale va nella direzione giusta. E’ la condizione necessaria per dare all’Italia una legislazione ambientale moderna ed efficace, in sintonia con l’Europa. Il testo lasciato in eredità dal precedente governo era un testo confuso, dannoso, che ha aperto conflitti istituzionali con le Regioni e gli enti locali. Ora è urgente un confronto con tutti i soggetti interessati: Regioni e autonomie locali, imprese ed operatori, associazioni ambientaliste, sindacati. Attraverso il dialogo e la concertazione è possibile arrivare in tempi brevi a definire una legislazione più chiara e trasparente che garantisca tutela dell’ambiente e sostenibilità dello sviluppo”. Queste le posizioni del moderno ecologismo, che non ignorano più le necessità della crescita economica, occupandosi dell’ambiente come del luogo in cui vivere, produrre, lavorare.