Il malcostume della politica: dimenticarsi degli elettori   

Quel che appare perverso nelle analisi politiche di questi giorni, indipendentemente da come vada a finire, è che sembra tutto si concentri sui temi assenti nei dodici punti imposti come sine qua non dal premier Romano Prodi.
Sottolineando più quel che manca, la soluzione alle coppie di fatto e il richiamo al decreto mangiamediaset, che le sostanziali impostazioni riformiste e liberiste chieste dal primo ministro. Non tralasciando disordini spirituali e mentali in tema di grandi opere, tra il ponte di Messina, più levatoio che mai, e Tav, con buchi, trafori e sfori di ogni genere. A molti potrà essere parso che gerarchie vaticane in combutta con forti interessi finanziari abbiano teso lo sgambetto Andreotti al malcapitato D’Alema, ad altri invece è semplicemente venuto in mente l’incipit della bella canzone di Riccardo Cocciante: “Era già tutto previsto…”.
Fatto sta che i figli naturali continueranno a non avere nonni e zii, poiché la legge prevede che non abbiano alcun legame di parentela, a differenza di quelli legittimi, specie in materia di quote ereditarie. Scandalo non meno forte dei diritti negati ai conviventi, come quello di assistere un compagno in ospedale, curarne le esequie, tutelarne i diritti economici come nelle società familiari, e così via. Può un tema come questo far cadere un governo? Ce lo domandiamo insieme alla analisi della concretezza della proposta di evitare un trust nel settore pubblicitario, imponendo le quote massime di raccolta, pur senza limitare il libero diritto di impresa. Che andrebbe confrontato con le quote di sistemi operativi venduti dalla compagnia leader mondiale o con il trust creato nel trasporto pubblico in alcune regioni, con o senza consorzi. Tutto questo nonostante qualcuno dica che si debba coinvolgere la base elettorale nelle scelte dei partiti, che vada ascoltato il parere dei cittadini. Che sono in maggior parte concordi sul da farsi proprio sui temi assenti, a partire dalla tutela delle famiglie, intendendo con questo termine quella società naturale determinata da una coppia convivente, spesso con figli, che non riusciamo a chiamare in modo diverso. E si badi bene che non stiamo accennando a quella sparuta minoranza di conviventi di sesso omologo, pur utilizzati come spauracchio fondamentale dal cattolicesimo più becero, ma dalla marea sempre più ampia di coppie che sorgono dalle ceneri di precedenti matrimoni falliti. E così, mentre si continua a sterminare africani e asiatici per seguire le indicazioni non contraccettive del vaticano, mentre si lascia che il petrolio depredato affossi la Nigeria e il Medio Oriente, i politici italiani continuano a non accorgersi di una indifferenza che monta, di una distanza sempre più manifesta, che può solo favorire il malcostume della giustificazione dell’illecito proprio e altrui, prodromo solo, prima o poi, di autoritarismi che sovrasteranno le stesse attuali oiligarchie.