Focolai nazisti nel nord Italia: non abbassare la guardia   

Come reagireste se vi dicessero che in alcuni comuni italiani sono stati eletti consiglieri nazisti? E’ successo davvero nel civilissimo nord Italia, dove in alcuni paesini sono stati eletti candidati del “Movimento nazionalista e socialista dei lavoratori”, il cui leader Pierluigi Paglinghi ha avuto la faccia tosta di dichiarare alla rivista on line Varese Oggi: “Sono nazista da quando ho vent´anni, non vedo nulla di strano. Ci ispiriamo al partito nazional-socialista. Prendiamo spunto dagli ideali dei partiti che in diversi Stati hanno accolto le istanze nazionaliste e socialiste portate alla massima espressione dalla Germania di Hitler”. In base a queste tristi parole, come resoconta Giorgio Frasca Polara sul Magazine on line dei Ds, che hanno anche presentato una interrogazione al ministro Clemente Mastella, la Procura della repubblica presso il Tribunale di Varese ha iscritto un procedimento penale a carico di ignoti, allo stato in fase di indagini, per il delitto di cui all’art. 3 della legge 13 ottobre 1975 n. 654, che cita: ”E’ vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi e quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni”. Perché contro ignoti? Il movimento opera alla luce del sole e distribuisce un farneticante programma in 25 punti che disegna una nuova costituzione basata su follie quali un popolo individuato per etnia, basato sullo Jus Sanguinis, e gli “altri”, cioè quelli di diversa provenienza e soggetti a leggi speciali. Fino ad affermare tra i valori etici (povera etica!) “La difesa dell’identità nazionale e della razza è un valore etico”. Il programma sbraca da più parti dando il senso del populismo, chiedendo patenti e licenze per condurre una impresa o che un giornalista dello pseudostato non possa essere straniero anche se lavora per una testata estera. Se non fosse la legge a prevedere la galera per Paglinghi e i suoi colleghi, verrebbe più voglia di mandarli in riformatorio offrendogli anche il dovuto supporto psichiatrico e psicoterapeutico per il disagio mentale così manifesto. Intanto abbiamo amministratori locali con anche il 7 per cento delle preferenze che aderiscono a queste pericolose idiozie. Tanto pericolose che sarà opportuno vigilare in tanti, in particolare su cosa deciderà la Procura, per evitare che da questi focolai riemerga la feccia omicida che ha segnato la prima metà del secolo scorso.