Napoli, strade colabrodo: Vomero, sempre più buche   

Passando per la zona del mercato comunale del Vomero a Napoli, tra via Sergio Abate, via Marcello Casale De Busis, via Sebastiano Conca e via Francesco Azzi, si può notare un angosciante fenomeno che peggiora ogni giorno che passa. Tra il manto stradale e il marciapiede vi sono buche enormi, anche di due metri di lunghezza e profonde oltre mezzo metro, che erodono il bordo lapideo della strada, scavando asfalto e terreno, e si fermano solo davanti ad ostacoli più severi, come i chiusini dei pozzi fognari. Di giorno le fosse sono celate dalle numerose bancarelle, frequentatissime per tutta la mattinata. Tanto da far risultare un inquinamento acustico pari a circa 76 decibel, come rilevato dal Servizio Ambiente del Comune di Napoli. Di sera invece l’area è molto meno frequentata da pedoni, che altrimenti, complice anche la scarsa illuminazione, potrebbero ferirsi gravemente nelle imprevedibili voragini in cui è sempre facile rischiare di infilare la propria auto. Senza voler immaginare poi cosa potrebbe accadere a una moto che desiderasse percorrere il bordo della carreggiata. Quello che rattrista è notare come questa situazione si protragga da anni, come evidenziato dei recenti rattoppi sparsi qua e là. Insieme alla ancora più deprimente causa dei danni: l’incosciente uso di un muletto da parte degli operatori ecologici dell’Asia che, una volta accumulati i residui generati dal mercatino in vari angoli, provvedono alla loro rimozione insieme a porzioni di strada e marciapiede. E’ certamente utile e giusto che si usino mezzi meccanici per facilitare il grande lavoro necessario. Meno utile, se non penalmente rilevante, è il danno che un cittadino, incaricato di tenere pulita la città, procura al manto stradale e alla incolumità dei suoi stessi concittadini. Viene da chiedersi quale livello di disamore può produrre un simile atteggiamento e quale livello di assenza ispettiva vige tanto da non fermare lo scempio. Tenendo presente che tutto avviene sempre sotto l’occhio di alcune coppie di colleghi dell’Asia, compresi i conducenti dei camion. Tutti napoletani diligentissimi, che certamente amerebbero si avesse lo stesso comportamento vandalico nelle vie in cui risiedono. O forse no?