Un libro per capire   

Mentre talvolta si apre la sterile polemica sulla appartenenza alla sinistra o alla destra del miglior comportamento a difesa o contro gli interessi di Israele, vale la pena di ricordare un buon modo per spendere cinque euro e documentarsi, sinteticamente ma correttamente, sulla questione dell’intolleranza verso gli ebrei. “L’antisemitismo”, di Gadi Luzzatto Voghera, ed. Feltrinelli, è un comodo manuale per approfondire i temi relativi al pregiudizio e alla persecuzione subita dagli ebrei in Europa e in Italia, attraverso una visione storica e filologica di dati di fatto e incontrovertibili. Il libro è strutturato in modo semplice prevedendone il suo utilizzo in ambito didattico verso studenti delle scuole medie, che hanno anche contribuito con un capitolo di domande e risposte. Il suo uso dovrebbe essere obbligatorio perché fornirebbe agli studenti un percorso, di spunti da approfondire, per meglio comprendere la necessità di “ricordare” la Shoà, il dramma prodotto dal nazifascismo in europa durante la seconda guerra mondiale. Ma anche per permettere alla coscienza dei giovani italiani di mantenere alta l’assunzione di responsabilità di un intero paese, l’Italia, nel aver permesso e tollerato che un governo emanasse leggi di tipo razziale, appoggiandosi su prevenzioni e miti negativi che ancora serpeggiano nel comune interloquire. Responsabilità che diviene più forte se si ricorda che gran parte dell’avversione al popolo di Israele proveniva da atteggiamenti solo di recente cassati da parte della religione cattolica. Ricordare serve, come suggerisce anche Luzzatto Voghera, a evitare che non si ripeta più non solo che un popolo e una nazione discriminino e progettino un genocidio, ma anche ad educare i nostri ragazzi ad allontanarsi dal razzismo spicciolo di ogni giorno, lo stesso che ha portato l’invenzione di termini orripilanti, come “extracomunitario”, che possono essere i prodromi di anacronistiche xenofobie. Inoltre, data l’alta attenzione che corre in questi anni verso la questione mediorientale e data la necessità dell’Italia di assumere una valenza sempre maggiore nell’area med, la lettura del libro può essere d’ausilio nello sfatare i nuovi sentimenti antisionisti che serpeggiano tra coloro che confondono le questioni territoriali e di difesa della nazione Israele con un atteggiamento sempre pronto a maldisporsi contro un popolo e la sua religione, poco conosciuta nonostante il Talmud sia un testo disponibile in tutte le librerie. Non si tratta di una novità editoriale, ma il testo può rappresentare un buon compendio di informazioni, anche di carattere filosofico, utile anche a chi di medioriente intende occuparsi senza basare le proprie notizie su semplici informazioni del momento. La pace, concetto che appartiene sia alla religione araba che israeliana, per fortuna, avanza in modo autonomo tra i popoli: così in questi giorni la Knesset ha potuto approvare il piano di disimpegno israeliano dalla striscia di Gaza e parte della Cisgiordania settentrionale, autorizzando il governo a risarcire i circa nove mila civili israeliani che tra cinque mesi dovranno essere sgombrati.