La striscia di Gaza e la morsa del terrorismo   

Ogni volta che Israele compie significativi gesti per tentare la convivenza pacifica in medioriente, come il ritiro imminente dalla striscia di Gaza, viene aggredita dalla ferocia terrorista. E normalmente l’Europa riesce a lasciarla tristemente sola. Come dimostrano le folli dichiarazioni del sindaco di Londra, Mr. Livingstone suppongo, che giustifica il terrorismo palestinese di Hamas e degli Hezbollah libanesi, lordandosi di menzogne antisemite nei confronti di Israele. Sia Tony Blair che il ministro degli esteri britannico Jack Straw hanno pubblicamente condannato le affermazioni, che richiederebbero immediati dimissioni del sindaco per la palese ignoranza e arroganza dimostrate. Le dichiarazioni sono paragonabili alla gravissima gaffe di Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, che domenica 24 Luglio ha condannato il terrorismo in Gran Bretagna, Egitto, Iraq e Turchia, dimenticando le stragi avvenute nello stesso periodo in Israele ad opera di folli suicida senza coscienza. Molti opinionisti israeliani, in testa il Jerusalem Post, si augurano di vedere presto una dichiarazione a storno di questo inspiegabile peccato di omissione del Vaticano, passibile di essere addebitato proprio a quel relativismo contro cui tanto si batte il pontefice. C’e’ da augurarsi che le nuove relazioni francesi, con le sagge ed avvedute dichiarazioni recenti di Chirac e della visita di Ariel Sharon a Parigi, possano produrre quel risveglio europeo sulla gravità della situazione in quell’area, in cui nulla accade contro la nuclearizzazione dell’Iran e l’avvento, nei tentativi di instaurazione di sistemi democratici in Palestina e Libano, di Hamas e Hezbollah, gruppi armati e dichiaratamente terroristi, che sono serenamente ammessi alla vita politica e parlamentare. La democrazia, unica fonte di pace, non può ammettere tolleranze verso nessuna forma di violenza: altrimenti giustificheremo così anche il nostro passato di vergogna, dall’antisemitismo storico, passando per la shoa e finendo alle tragedie provocate dalla leggerezza gestita alla Conferenza di Sanremo, in cui il lucro ha prevalso sulla saggezza.