Competitivita' e logistica   

L’ultima interessante riunione della sezione Telecomunicazioni e Informatica dell’Unione degli Industriali della provincia di Napoli, presieduta da Sergio De Falco, è stata incentrata sui risultati dell’attività nell’anno passato, tra i quali vanno segnalati il raggiungimento di un numero di associati tale da imporla come la sezione più importante dell’Unione in termini di addetti e numerosità delle aziende, subito dopo i metalmeccanici e senza considerare gli edili, associati autonomamente nell’Ance. Questo risultato è anche sottolineato dalla scelta del presidente Giovanni Lettieri di avere, nella sua squadra di vicepresidenti, la collaborazione di Pietro Altieri con la delega all’innovazione e ricerca. Durante la riunione è intervenuto Massimo Ricciolio, in rappresentanza della Keymat Industrie, un’azienda neoassociata leader in Italia per la produzione di televisori al plasma e monitor Lcd, che ha illustrato alcuni fattori del proprio successo. In un settore altamente competitivo, come quello dell’elettronica di consumo, Keymat Industrie è riuscita a creare un equilibrio in grado di renderla competitiva rispetto all’invasione asiatica nel settore. Ricciolio ha portato l’esempio della produzione dei televisori al plasma, in cui la componentistica elettronica, in particolare delle piastre, riveste un ruolo fondamentale nella determinazione del prezzo finale. Eppure questa componentistica, che richiede maacchinari di produzione così costosi da essere riservati a pochi al mondo, può essere trasportata in imballaggi che nel rapporto peso/volume consente di dislocare l’equivalente di circa un centinaio di televisori finiti. Trasporto in cui quel rapporto diviene determinante nel fattore prezzo, e a cui è costretta la concorrenza. Già solo la componente logistica comporta quindi una marginalità di rilievo che rende competitiva la scelta della via italiana alla produzione. Un modo quindi intelligente di sfruttare il ridotto costo di mano d’opera cinese, da cui provengono molte delle parti elettroniche, che diviene un vantaggio ribaltato poi sul prodotto finito. Che rimane made in italy in quanto a progettazione, design e proposta commerciale. Munito di quel livello di qualità che solo il know-how occidentale permette di ottenere, grazie anche ai numerosi test automatici a cui le linee di produzione sono sottoposte. Aziende di questo tipo sono quindi il modello perseguibile per valorizzare proprio il nostro territorio, in grado di produrre un indotto con rilevanti indici occupazionali, grazie alla ricaduta in termini di aziende capaci di offrire le proprie competenze e capacità nel proporsi come subfornitori. Non solo: Keymat Industrie materializza anche quanto si discute in questi giorni nel rapporto tra atenei ed impresa, realizzando proprio con una specifica collaborazione con l’Università una parte della propria R&S, in particolare su nuovi dispositivi multifunzione. Condividere esperienze e aumentare la quantità e il livello delle relazioni è proprio dello spirito associativo, e la sezione Ict dell’Unione di Napoli si sta dimostrando così uno dei luoghi elettivi in cui poterlo attuare. C’é da augurarsi che proprio da questi segnali i prossimi neoeletti nella assemblea regionale della Campania sappiano trovare nuove e più consistenti forme di interazione con il mondo imprenditoriale.