Concertazione locale   

Caro direttore, dalla Campania potrebbero partire i segnali di una nuova stagione di rapporti tra le varie forze politiche, sindacali e imprenditoriali tese a smantellare l’atteggiamento oltranzista da più parti finora utilizzato nell’agone elettorale. Da parte dei politici vi è un grande agitarsi per dimostrare di essere preferibili l’uno all’altro, anche in vista delle continue tornate elettorali che ci attendono. Pur rimanendo essenziali le dovute differenze, continuano a mancare quegli sforzi risolutori, che invece la base elettorale si attende, specie su temi dichiarati da tutti come dirimenti il nostro futuro. Continuando a litigare anche sui punti che vedono posizioni simili tra tutte le forze politiche, si rischia di vanificare sia il criterio indispensabile dell’alternanza, sia il valore del maggioritario. I vacillamenti delle coalizioni determinate dai partiti meno significativi, dal punto di vista dei consensi e non certo del merito ideologico, divengono sempre più il centro dell’attenzione, impedendo la discussione e l’affrontarsi di temi citati da tutti. Per fare solo qualche esempio, quando riuscirà la Regione Campania a concludere i percorsi dello Statuto e della Legge Urbanistica? E quanto contributo bipartisan e della società civile sarà stato inserito in queste leggi fondamentali della nostra autonomia? E’ necessario costruire tavoli di lavoro con la presenza delle diverse forze in campo, di governo e non, queste ultime sempre chiamate “opposizione” con un criterio conflittuale dei rapporti assolutamente strumentale. Si può partire da tavoli di concertazione significativi, come quello proposto a suo tempo da Marcello Taglialatela e Andrea Cozzolino, per arrivare a disegni e strategie di massima su cui poi confrontarsi in ambito legislativo e operativo. E lo si può e deve fare pubblicamente per dare un segnale a tutte le conflittualità presenti sul territorio. La strumentalizzazione delle situazioni come quella gravissima di Acerra è una corsa a cui tutti partecipano sulla pelle dei cittadini. Come pure è stato forte il tentativo, ancora in corso, di strumentalizzare l’elezione del prossimo presidente dell’Unione Industriali di Napoli, a discapito esclusivamente della stessa associazione. Le occasioni per costruire insieme percorsi su obbiettivi condivisibili non mancano, e segnali di grande maturità e democrazia farebbero gran bene alla fiducia riposta verso i partiti. Perché non cominciare, ad esempio, organizzando insieme un convegno regionale, a brevissimo termine, sul documento Crui-Confindustria e dalle sue possibili ripercussioni in Campania, presenti tutte le associazioni datoriali, tutte le forze politiche e sindacali insieme all’università campane?