L'imprenditoria collusa e i legami con la mafia   

La voluminosa requisitoria dei Pubblici Ministeri Antonio Ingroia e Domenico Gozzo, che ha portato alla condanna per il fumoso reato di concorso esterno in associazione mafiosa per Marcello Dell’Utri, pubblicata sia da Rizzoli nella BUR che da Kaos Edizioni, è un documento di valore storico che dovrebbe essere letto da ogni imprenditore e da ogni politico. Tralasciando l’attendibilità e l’autonomia dei vari collaboratori di giustizia coinvolti, dal fascicolo vengono fuori descrizioni agghiaccianti di numerosi momenti della storia italiana degli ultimi trent’anni. Cominciando dal vano tentativo della mafia di adeguarsi ai modi di fare della sana imprenditoria, impresa che pecca nelle premesse culturali, ideologiche e motivazionali, ben descritte da Einaudi. La cui distanza è evidente nell’angoscia con cui Silvio Berlusconi discute, delle minacce ricevute contro il figlio, con il suo amico Renato Della Valle in una intercettazione telefonica riportata. E’ facile, per chi non è coinvolto, fare esempi di coloro che alle minacce anno resistito, talvolta pagando con la vita o con la distruzione della propria azienda. Dimenticando però la diversità di missione e compito che corre tra chi fa impresa e chi invece dovrebbe tutelare la giustizia e la libertà. E’ sufficiente superare un piccolo gradino di crescita di fatturato, per trovarsi tutti coinvolti in questa nuova colpevolezza, simile a quella che può far finire in prigione chi non denuncia le minacce da taglieggio, fenomeno di amplissima portata in grandi aree, non solo del nostro paese. Dopo quel gradino cominciano le grandi maree dell’alta finanza, con interessi che modificano le scelte dei coinvolti, siano essi imprenditori, politici, magistrati o sacerdoti. Nessuno può sentirsi fuori dalla collusione dell’omertà o del fingere di non sapere, è come se fossimo tutti miseramente colpevoli. L’ampia distribuzione del sistema mafioso nei nuovi paesi liberati dal socialismo reale o avvantaggiati dal Wto, in cui illeciti guadagni non coinvolgono più solo droga, armi, prostituzione e traffico d’uomini, forse ci deve far immaginare nuovi scenari di relazione con questa imbattibile piovra: legalizzandola.