Nessun dorma   

Caro direttore, sarà capitato a molti di vedere una promozione dell’uso del 113 in caso di minaccia di truffatori che si presentino alla porta, che utilizza come testimonial alcuni personaggi del fortunato serial “La squadra”. Credo che sia un utile strumento, anche perché le cronache ci narrano periodicamente di persone apparentemente per bene che derubano in casa specialmente anziani e persone sole. Ma la maggiore attenzione dovremmo attuarla anche per un problema che ci sembra distante e che invece, secondo le minacce, potrebbe aggredirci presto: il terrorismo internazionale. Parlando qualche mese fa con un carabiniere del nucleo speciale degli artificieri, che faceva bella mostra di uno di quei robot inviati a disinnescare, quando possibile, ordigni esplosivi, tentavo di raccogliere, attraverso il suo strettissimo riserbo, qualche confidenza sullo stato d’animo e sul livello di allarme in cui eravamo effettivamente collocati. Attraverso la cortina spessa come la sua tuta antiproiettile, sono filtrate lentamente molte emozioni ed un indomito senso del dovere e dello Stato, seppur colorito da tensioni ideali tipiche tra gli uomini dell’Arma, assolutamente fedeli a qualunque governo finisse in sella. Ma la riflessione più forte che ho condiviso è stata quella della necessità di comprendere tutti in quale situazione effettivamente fossimo. Buona parte della nostra breve conversazione si è incentrata sulla necessità di ottenere la collaborazione da parte dei cittadini nel segnalare qualunque situazione sospetta, qualunque ipotetico pericolo. Se è vero, com’è vero, che siamo tutti un po’ omertosi, è anche vero che il popolo italiano è capace di esprimere solidarietà e compattezza nei momenti difficili. Dobbiamo prendere coscienza che questo è un momento difficilissimo, in cui ciascuno può utilizzare i propri strumenti culturali e intellettuali per superare la riluttanza alla denuncia con cui ci caratterizziamo, con l’illusione di vivere i famosi cento anni facendoci sempre e solo i fatti nostri. Mettiamola così: segnalare persone sospette, avvisare di traffici che ci appaiono illeciti, notare pacchi e borse abbandonati in luoghi pubblici, vigilare, sono il miglior modo di farci i fatti nostri e di tante persone che ci circondano, comprese quelle che amiamo. Sarebbe utile se il ministro dell’Interno pubblicasse uno spot non allarmante ma significativo nel sollecitare la nostra coscienza, ma intanto possono e devono fare molto i tanti che ci leggono. Sarebbe bello se ci si inviasse un messaggio Sma del tipo “Apri gli occhi, avvisa subito se sospetti qualcuno di terrorismo”. Un altro anniversario della tragedia delle Twin Towers è alle porte, e noi siamo nel mirino.