Sostegno alla filiera avicola: è necessario intervenire   

La grave crisi economica determinata nella filiera avicola, che tocca quasi duecentomila addetti in Italia, richiede urgenti interventi da parte dello Stato a sostegno di tutti i soggetti coinvolti, specie per quelli che sono meno supportati da interventi disponibili per le grandi aziende. Oltre al ricorso alla Cassa integrazione, è necessario pensare a forme diffuse di defiscalizzazione con esenzione non solo degli oneri contributivi ma anche all’azzeramento, almeno triennale, delle imposte nazionali e locali sul reddito e sul valore aggiunto.
La gravità della crisi del comparto sta penalizzando in special modo le aziende più piccole. Si assiste infatti a diffuse svendite di terreni e impianti, specie negli allevamenti a terra e biologici, e alla chiusura di quegli esercizi, ormai veramente rari, noti per la loro specializzazione di “polleria”, che non hanno la possibilità di diversificare come possono fare invece gli esercenti di macellerie e la filiera della Grande distribuzione. Il dramma dei venditori a dettaglio specializzati in polli è ancora più marcato se si evidenzia come non siano mai stati così forti da organizzarsi in associazioni di categoria, rimanendo sempre inclusi in altre organizzazioni più grandi. Quindi la loro voce è assolutamente assente in qualunque tavolo di decisione, per il loro peso inconsistente. Non per questo devono essere ignorate le loro istanze, che partono dalla necessità di non volere e potere neanche operare una semplice riduzione dei prezzi di vendita, che li dequalificherebbero rispetto alla loro capacità di esprimere qualità superiore nei prodotti, assicurata espressamente dalla loro storica esperienza. Le associazioni di commercianti, Confcommercio in testa, devono quindi fare tutte le pressioni affinché si discuta, a partire dalle Camere di Commercio locali, del problema di una categoria che la crisi attuale rischia di far scomparire per sempre. L’urgenza è determinata dall’avvicinarsi della primavera, ordinariamente portatrice di aumento delle vendite, che quest’anno si prospetta come il momento dello scoppio di una eventuale pandemia. Senza tralasciare che questi esercenti spesso esprimono l’intero reddito e occupazione di tutti i membri delle loro famiglie.