Operazione Spartacus, fiore all'occhiello della giustizia   

Sono ben ventuno gli ergastoli inflitti, tra le oltre novanta condanne, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a metà settembre contro il clan dei casalesi, originari cioè del territorio di Casal di Principe, che ha dato luogo anche a importanti confische. Un vero e proprio maxiprocesso, che ha visto coinvolte circa centoquaranta persone e dieci anni di storia locale. L’operazione della Dia Spartacus, che diede anche il nome ai diversi filoni processuali, di cui questa sentenza di primo grado è solo il principio, rappresenta per il tessuto economico e imprenditoriale campano un importante segnale. Un impegno lungo sette anni da parte di magistrati e forze dell’ordine che evidenzia come sia possibile, quando c’è la volontà, combattere il fenomeno camorristico alla base, specie quando cerca di penetrare con i suoi gangli ferali nel sistema economico del territorio. Meraviglia la poca attenzione del mondo politico locale e della stampa verso questo encomiabile successo, spesso auspicato dai discorsi delle maggiori Istituzioni che vedono nella riduzione del magma criminale uno dei principali temi legati allo sviluppo economico e industriale. Essendo uno dei principali temi che viene evidenziato anche nelle analisi della principali società di consulenza internazionale quando devono sconsigliare l’insediamento di aziende straniere nella nostra regione, che tra due anni saranno ulteriormente penalizzate dalla forzata fuoriuscita dai benefici destinati alle aree Obiettivo 1 derivanti dai fondi europei che saranno destinati, dal 2007, ai Paesi dell’allargamento. L’unico politico che da sempre ha sollecitato la lotta al clan è stato il diessino Lorenzo Diana, membro della Commissione antimafia, e contro cui provatamente sono stati organizzati attacchi omicida. Oggi è aumentata la protezione nei suoi confronti, anche se è ben noto a tutti che l’unica vera protezione sarebbe quella della diffusa adesione alle sue battaglie da parte dei governanti locali e centrali, unici in grado di rompere quell’isolamento di cui sono normalmente oggetto i veri difensori dello Stato, specie quando si scoprono le collusioni tra camorra e politica. A quando una dichiarazione forte contro questa criminalità sconfitta da parte del presidente della Regione Campania?