Esigenze indispensabili   

Caro direttore, la riapertura delle consultazioni dei Saggi per la designazione del presidente dell’Unione degli Industriali si colloca efficacemente nel dibattito in corso sul percorso da individuare per garantire uno sviluppo concreto della nostra Regione. (In primo luogo perché l’elezione darà più respiro alle attività del presidente della Federazione Regionale, Tommaso Iavarone, legato in un impasse, dovuto per prassi, che non gli consente grandi aperture nella comunicazione, considerato che il peso dell’associazionismo nel prossimo futuro sarà determinante, se partecipato. La Federazione potrà meglio creare un ponte che unisca le buone pratiche prodotte dalle Unioni provinciali, esaltando centralmente i risultati e gli obiettivi realizzati, divenendo anche il punto di coagulo delle iniziative congiunte possibili, creando quello stile indicato dal presidente Luca Cordero di Montezemolo nelle sue linee guida. Davanti a noi c’é l’arrivo di una riforma del meccanismo confindustriale che darà maggior spazio, potere e, perché no, finanza alla macchina regionale. Insieme alla futura presidenza regionale che dovrebbe eliminare un napolicentrismo non più praticabile. Lo dico anche come consigliere della presidenza del Terziario avanzato regionale, la Fita, retta da Alessandra Bocchino, i cui lavori, seppure rallentati dalle contingenze del periodo, puntano ad un raccordo delle aziende del settore, capace di esprimere risultati concreti. Risultati che s’impongono alla luce delle analisi condivise con le Attività Produttive dell’Ente Regione, presto rese di pubblico dominio, che impongono uno sforzo di crescita organizzativa, culturale ed intellettuale delle imprese esistenti. Il grande fermento e l’elevata qualità delle attività nelle altre province della Regione, ai cui presidenti va il plauso di tutti, fanno ben sperare per il futuro. E’ necessario però, non solo per il nostro settore, che vengano previsti incentivi speciali e significativi verso due punti essenziali: dirigenti e marketing. Sarebbe utile se venissero incentivate le assunzioni di quadri e dirigenti qualificati, o la consulenza di medio periodo, realizzata con il fitto del lavoratore da parte delle grandi aziende alle Pmi, specie quando connesse da rapporti di affari, creando un circolo virtuoso che accolga anche le istanze di contenimento degli esuberi. A questo si deve aggiungere l’esigenza di avere supporto nelle attività di marketing, comunicazione e vendita, uniche leve efficaci per la diffusione di prodotti “Made in Campania”. E l’unico modo per le Pmi di sostenere il marketing è l’unione di più aziende in un unico marchio commerciale. Ed é proprio il consorziarsi che deve essere incentivato come grande priorità in Campania.