Una guerra senza interlocutori   

Caro direttore, Al Qaeda ha minacciato il nostro paese di attentati, mentre gli Usa, vicini alle presidenziali, elevano il loro stato di allerta. Il tutto in un clima di dichiarata guerra santa, che prima o poi scoppierà, secondo i fanatismi d’ogni dove, come un tempo si diceva sarebbe giunta la fine del mondo. Nel frattempo faremmo bene a non chiamare santa nessuna guerra, per definizione. Specie una eventuale contrapposizione tra un fantomatico unico mondo musulmano e l’altro altrettanto inesistente unico fronte occidentale. Prestando attenzione al complesso di informazioni che ci giungono, tra terrorismo, attentati e minacce, possiamo notare un aspetto che risulta allarmante quanto dubbio: mancano gli interlocutori. Supponendo che scoppi una guerra tra religioni, chi sarebbero i capi di questo conflitto? Se si volesse optare per la via della trattativa per scongiurare l’uso reciproco delle armi, chi si siederebbe intorno al tavolo? Se è guerra tra religioni, sarebbe il Papa il nostro condottiero, anche per le chiese ortodosse? E nella moltitudine di posizioni islamiche, il capo, l’altro Papa, sarebbe sciita, sunnita, o curdo? Non è credibile uno scontro tra civiltà come se fossero due anime contrapposte, tranne per chi in questi conflitti guadagna qualcosa, e a ben vedere non ci pare che le popolazioni del Nord Africa e del Medio Oriente stiano traendo qualche vantaggio dal ripetuto uso della violenza e dal terrorismo. La soluzione sta proprio nel creare sviluppo e democrazia in questi stati, così vicini all’Europa, così legati al Mediterraneo. L’assenza di forti e rappresentativi impegni dell’UE nel creare, in quei paesi, spunti di dialogo, uso delle diplomazie e cooperazione economica, stanno determinando, ogni giorno di più, la debacle del progetto europeo, a tutto vantaggio del potere economico americano che teme la realizzazione dei progetti federalisti di Altiero Spinelli. Scorrendo l’elenco dei gruppi che solidarizzano con l’arrestato Frediani del campo antimperialista, leggendo Magdi Allam nel suo ultimo libro, Kamikaze Made in Europe, e assistendo alla Turchia che lascia affogare cinque giovani religiose pur di non toccarle, ci domandiamo chi ci rappresenta nella guerra mediatica e di propaganda in corso. Esiste un terzo interlocutore, infatti, che vorrebbe democrazia e sviluppo diffusi, senza guerre ne fanatismi, anche per uscire dalla crisi economica stagnante in cui continuiamo a giacere. Edoardo Bennato cantando ‘O Sarracino di Carosone sembra ricordarci che siamo già stati invasi dagli arabi, mentre le statistiche segnalano nel 2050 una Europa a maggioranza musulmana. Saremo divenuti per allora anche noi uno stato canaglia, seppur federalista?