Una fuga nel rosso lontano dagli schemi   

Lo spazio artistico “Rosario Farina Haute Couture” in Via Chiaia 149, meglio noto come Palazzo Cellamare, continua a ospitare eventi dai sapori forti, ma capaci di porre in evidenza artisti che si possono definire speciali per la loro grande capacità espressiva e per le sensibilità estreme. In questo segno, sotto la guida della Changing Role Move Over Gallery di Guido Cabib, indicato come uno dei maggiori galleristi italiani del momento, è stata offerta ieri sera la performance “Stark Rot” di Rosy Rox. Questa giovane artista, che vanta la formazione ricevuta presso la Fondazione Ratti, sotto la direzione di Ilya Kabakov, è ormai segnalata come una delle più importanti scoperte della produzione napoletana: già nota a Milano, dove ha esposto presso Viafarini, e in Germania, di cui ricordiamo il successo ottenuto alla Spurung Gallery di Krefeld. Quattro fruste, da strumento di tortura sono trasformate in seducenti sculture di cristallo e pelle. Tre fotografie completano l’installazione. Attraverso un sottile gioco di rimandi Rosy Rox si pone direttamente al centro dell’installazione: in un angolo della sala, il corpo nudo dell’artista, percorso da dolorosi segni, è riverso inerme su un tappeto di vetri rotti: Stark Rot. Nel percorso già segnato da Rame Rapiscimi, il progetto presentato nel 2004, Rosy Rox usa i colori per definire un percorso attraverso la sofferenza della vita, in cui il rosso, la passione, segna come atto liberatorio questa sua ultima opera. Percorso che attiene al sociale, alla condizione dell’essere donna, dell’essere persona e dell’essere artista, fornendo una via di fuga possibile alla condizione dell’essere umano imprigionato negli schemi della società: schemi che qui si infrangono come il vetro rotto dal peso della carne. Rosy Rox riesce così ad emozionare per la forte dolcezza espressiva che cela sotto l’intensità comunicativa del suo messaggio, che andrebbe assaporato nella più totale intimità per lasciare che si aprino in se i canali profondi a cui si rivolge. Fino al 15 ottobre l’installazione sarà visitabile su appuntamento, e consiglio i collezionisti più attenti di non farsi sfuggire questa nuova occasione, utile per cogliere quei frutti acerbi che amano far maturare nel loro orto.